ROMA (MF-DJ)--"Da aprile tutti i parametri ci dicono che la situazione epidemiologica è in continuo miglioramento, ma non possiamo dimenticare che questo è il risultato di mesi di sacrifici, chiusure e zone rosse. A forza di riaperture ora c'è la possibilità di un colpo di coda del virus», una quarta ondata "ma con conseguenze minori grazie ai vaccini".

Lo afferma in un'intervista alla Stampa Fabrizio Pregliasco, ricercatore di Virologia all'Università Statale di Milano e direttore sanitario dell'Ospedale Galeazzi, che non è preoccupato per i prossimi mesi, ma non se la sente neppure di dire che sia tutto finito. Il colpo di coda che non è arrivato a maggio potrebbe presentarsi a giugno perchè, spiega "in giro ci sono almeno 240.000 positivi accertati, che potrebbero essere anche il doppio. Mezzo milione di infetti continuano a rappresentare un pericolo per chi non è ancora vaccinato e, in ogni caso, mantengono alta la catena dei contagi. Solo ieri ci sono stati 2.483 nuovi casi e si è visto in Inghilterra che varianti e rallentamento della seconda dose possono complicare la situazione». Insomma, non è finita "però grazie alla vaccinazione non ci saranno più tanti ricoveri e morti. Una differenza non da poco».

«La vita all'aperto ci protegge dal virus più del previsto, ma pian piano il contagio si diffonde. Sarebbe importante in questa fase rilanciare il tracciamento per contrastare e monitorare meglio la diffusione del virus», spiega. Per l'autunno "la vaccinazione a quel punto dovrebbe aver coperto gran parte della popolazione. Mentre ora che aumentano gli incontri e i contagi bisognerebbe fare più tamponi e vaccinare chiunque lo desideri, ripescando poi eventualmente chi è rimasto indietro perché si è rifiutato o ha avuto paura», sottolinea.

Sull'immunità di gregge il virologo afferma che "senza scendere sotto i 12 anni sarà irraggiungibile, ma ci si potrà avvicinare. Non è così importante però, si tratta solo di un modello matematico. Il virus rimarrà endemico per almeno due o tre anni e ciò che conterà sarà rivaccinare le categorie a rischio per tenerle lontano dai guai» mentre per gli altri "la praticità suggerirà di non vaccinarli, così come avviene per l'influenza. L'anno prossimo si coprirà solo chi ne avrà più bisogno e con vaccini aggiornati per tutte le varianti», conclude.

pev

(END) Dow Jones Newswires

June 02, 2021 03:55 ET (07:55 GMT)