MILANO (MF-DJ)--L'amministrazione del presidente Usa, Joe Biden, ha annunciato che aumenterà le esportazioni di vaccini contro il Covid-19, a seguito delle richieste inviate agli Stati Uniti di rafforzare gli sforzi per frenare la diffusione del coronavirus a livello globale mentre il virus imperversa incontrollato nelle Nazioni in via di sviluppo.

La precedente promessa di Biden di esportare 60 milioni di dosi del vaccino di AstraZeneca era arrivata con pochi sacrifici, dato che l'uso di tale siero non è ancora stato autorizzato negli Stati Uniti. Gli Usa hanno detto ora che condivideranno con altri Paesi del mondo anche 20 milioni di dosi dei vaccini prodotti da Moderna, Pfizer/BioNTech e Johnson&Johnson che vengono utilizzati negli Stati Uniti.

Biden ha detto ieri che saranno esportate 80 milioni di dosi dei vaccini contro il Covid entro la fine di giugno. La consegna delle dosi del siero di AstraZeneca dipenderà da una revisione da parte della Food and Drug Administration (Fda), ha detto la Casa Bianca. "Sappiamo che l'America non potrà mai essere completamente al sicuro finché la pandemia che sta imperversando a livello globale non sarà sotto controllo", ha detto il presidente.

Gli Stati Uniti hanno affrontato critiche sia in patria che all'estero per la politica di dare la priorità alla vaccinazione degli americani, in parte attraverso contratti che hanno richiesto ai produttori di vaccini di consegnare la maggior parte della loro produzione iniziale al Governo statunitense.

Gli Usa la scorsa settimana hanno prodotto più di 333 milioni di dosi dei vaccini e ne hanno esportate circa tre milioni, molto meno di altre Nazioni produttrici di vaccini, secondo i dati di Airfinity, una società di ricerca londinese.

In confronto, la Cina ha spedito 252 milioni di dosi all'estero, ovvero il 42% della sua produzione totale, mentre l'Unione europea ha esportato 111 milioni di dosi, più di un terzo della propria produzione totale, e la Russia ha esportato 27 milioni di dosi.

Nelle sue osservazioni ieri Biden ha affermato che gli 80 milioni di dosi saranno molto più di quanto qualsiasi altra Nazione abbia donato fino a oggi, facendo una distinzione con i vaccini venduti da altri Paesi.

Il basso numero di esportazioni statunitensi riflette una politica volta a vaccinare prima gli americani ma che ora viene messa in discussione con l'aumento delle vaccinazioni a livello nazionale e il calo della domanda.

Gli Stati Uniti hanno vaccinato il 48% della popolazione almeno parzialmente fino a domenica, rispetto al 32% dell'Ue e al 9,8% della Russia, secondo Our World in Data. La Cina ha somministrato 407 milioni di vaccini a livello nazionale, inoculando circa il 30% della sua popolazione. Pechino si è impegnata a donare 17,6 milioni di dosi a 65 Paesi.

Tom Bollyky, direttore del programma sanitario globale presso il Council on Foreign Relations, ha affermato che è comprensibile che le Nazioni avanzate diano la priorità ai propri cittadini ad alto rischio ma che l'equazione cambia man mano che le vaccinazioni di quella popolazione si avvicinano al completamento.

La domanda di vaccini è diminuita negli Stati Uniti nelle ultime settimane dopo che il numero di dosi giornaliere somministrate ha raggiunto il picco, a metà aprile, di quasi 3,4 milioni. Una media di 1,9 milioni di dosi sono state somministrate ogni giorno nell'ultima settimana, secondo i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc).

Biden ieri ha affermato che i casi di Covid-19 sono diminuiti in tutti i 50 Stati per la prima volta dall'inizio della pandemia. Jeff Zients, il coordinatore per il Covid-19 della Casa Bianca, guiderà gli sforzi per la vaccinazione globale dell'amministrazione. Anche Gayle Smith, un funzionario del dipartimento di Stato che sta coordinando il ruolo degli Stati Uniti nella risposta globale al coronavirus, sarà una parte fondamentale dello sforzo, ha affermato Biden.

L'amministrazione si è anche impegnata a fornire un totale di quattro milioni di dosi di AstraZeneca in Canada e Messico.

La pressione sugli Stati Uniti affinchè esportino di più è cresciuta dopo che Washington ha espresso il proprio sostegno a una proposta dell'Organizzazione mondiale del commercio (Omc) volta a sospendere temporaneamente ai diritti di proprietà intellettuale per i vaccini in modo da accelerare la produzione globale, un'idea contrastata dagli alleati europei e dalle aziende farmaceutiche.

"Chiedo molto chiaramente agli Stati Uniti di porre fine al divieto di esportazione di vaccini e i componenti per i vaccini che ne impediscono la produzione", ha detto l'8 maggio il presidente francese, Emmanuel Macron.

Adar Poonawalla, amministratore delegato del Serum Institute of India, un importante produttore di vaccini di AstraZeneca, su Twitter il mese scorso ha chiesto a Biden di "revocare l'embargo delle esportazioni di materie prime dagli Stati Uniti in modo che la produzione di vaccini possa aumentare".

In una lettera del 3 maggio a Biden, Michelle McMurry-Heath, capo della Biotechnology Innovation Organization, un gruppo commerciale, ha chiesto al Governo di consentire alle aziende di esportare i vaccini dagli impianti di produzione statunitensi in modo da inviare le dosi a Covax e in altri Paesi.

I funzionari statunitensi hanno affermato che non c'era alcun divieto assoluto sulle esportazioni ma che è stata data la priorità alla distribuzione interna nell'ambito della strategia Operation Warp Speed implementata dall'amministrazione Trump e portata avanti da Biden.

In base a quel programma, il Governo degli Stati Uniti ha preordinato centinaia di milioni di vaccini da aziende come Pfizer e Moderna anche prima che i loro vaccini fossero autorizzati, il che ha obbligato le aziende a soddisfare prima quei volumi contrattuali.

Gli Stati Uniti hanno anche utilizzato il Defence Production Act per limitare le esportazioni di componenti del vaccino e delle relative attrezzature, come le fiale e le siringhe necessarie per distribuire e somministrare i vaccini. L'amministrazione Biden ha impiegato tale atto per dare ai produttori di vaccini nazionali la priorità nella ricezione dei componenti fabbricati negli Stati Uniti necessari per la produzione. In cambio, i produttori di vaccini hanno dato la priorità alla fornitura degli Stati Uniti.

cos

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May 18, 2021 03:41 ET (07:41 GMT)