La BCE darà il via a questo ribilanciamento venerdì, per evitare che la frammentazione finanziaria tra i Paesi della zona euro ostacoli il suo piano di rialzo dei tassi d'interesse - con uno schema aggiuntivo che sarà svelato il mese prossimo.

La banca centrale ha diviso i 19 Paesi della zona euro in tre gruppi - donatori, beneficiari e neutrali - in base all'entità e alla velocità dell'aumento dei loro spread obbligazionari nelle ultime settimane, secondo quanto emerso dalle conversazioni con una mezza dozzina di persone al forum annuale della BCE a Sintra, in Portogallo. Gli spread sono misurati rispetto alle obbligazioni tedesche, che fungono da benchmark de-facto per l'area della moneta unica.

La BCE convoglierà verso i destinatari parte della liquidità proveniente dalle obbligazioni in scadenza che ha acquistato dai Paesi 'donatori' nell'ambito del suo Programma di Acquisto di Emergenza Pandemica, con i neutrali che fungeranno da cuscinetto, hanno detto le fonti.

Gli elenchi, che saranno rivisti mensilmente, rispecchiano la divisione tra Paesi periferici e Paesi core emersa all'epoca della prima crisi del debito della zona euro, un decennio fa.

I destinatari includono una manciata di Paesi percepiti dagli investitori come più rischiosi a causa dell'elevato debito pubblico o della scarsa crescita, come Italia, Grecia, Spagna e Portogallo, hanno detto le fonti.

Inizialmente l'elenco era più lungo, prima che il Consiglio direttivo lo riducesse.

Il gruppo dei donatori è composto da circa una mezza dozzina di Paesi cosiddetti core, considerati più sicuri, e comprende Germania, Francia e Paesi Bassi, secondo le fonti.

Un portavoce della BCE ha rifiutato di commentare per questa storia.

Sebbene i rimborsi di luglio e agosto siano consistenti, la BCE sa che il semplice reinvestimento dei proventi non sarà sufficiente a calmare gli investitori.

Pertanto, ha accelerato il lavoro su un nuovo strumento che le consentirà di effettuare nuovi acquisti laddove siano necessari, se un Paese soddisfa determinate condizioni.

Queste possono essere accertate dalla Commissione Europea, sulla base delle sue regole fiscali o delle sue raccomandazioni economiche, o dalla BCE stessa attraverso una valutazione della sostenibilità del debito, come ha fatto con la Grecia qualche anno fa, hanno detto le fonti a Reuters.

La prima opzione manterrebbe la BCE al di sopra della mischia, ma la renderebbe dipendente da un'altra istituzione. La seconda opzione darebbe ai banchieri centrali una maggiore voce in capitolo, ma li esporrebbe alle accuse di essere coinvolti nella politica.

La BCE potrebbe quindi drenare liquidità dal sistema bancario per compensare i suoi acquisti di obbligazioni, probabilmente attraverso aste speciali in cui le banche possono assicurarsi tassi di interesse più favorevoli se parcheggiano i fondi presso la banca centrale.

I responsabili politici non hanno ancora deciso se annunciare l'entità del piano, poiché sperano che il suo semplice annuncio stabilizzi i mercati e che non debbano utilizzarlo.