A sostenere la divisa australiana e la corona norvegese anche il rialzo dei prezzi delle materie prime, mentre lo yen è sotto pressione con l'aumento dei tassi Usa che attraggono gli investitori giapponesi.

L'euro scambia poco mosso a 1,1720 sul dollaro, ignorando gli sviluppi del voto tedesco dove i Socialdemocratici hanno battuto di misura, secondo i dati provvisori, il blocco dei Conservatori della Cdu/Csu.

L'indice sul dollaro scambia a metà del range della scorsa settimana, poco oltre la soglia di 93,40.

"Il forex ricalca il sentiment più tonico che si vede anche sugli altri mercati: i listini che interrompono un calo durato due settimane e i rendimenti che salgono abbastanza bruscamente", racconta Michael Brown, senior market analyst di Caxton FX.

I tassi dei titoli Usa sono saliti al massimo da inizio luglio prendendo le misure con il futuro iter della politica monetaria Usa dove la Fed a novembre annuncerà il 'tapering'.