ZURIGO (awp/ats) - Gli analisti finanziari si scoprono ancora più pessimisti riguardo al futuro dell'economia svizzera: prevedono anche che il franco rimarrà forte, che l'inflazione tenderà a calare e che il mercato del lavoro comincerà a indebolirsi.

Sono queste, in estrema sintesi, le indicazioni che emergono dall'indice sulle prospettive economiche calcolato da Credit Suisse (CS) e da CFA Society Switzerland sulla base di un sondaggio fra gli esperti. L'indicatore principale si è attestato in novembre a -57,5 punti, si evince dalle informazioni diffuse oggi. Rispetto al mese prima il dato è peggiorato (-4,4 punti) e diventano così ancora più numerosi gli specialisti che si aspettano un peggioramento della congiuntura, rispetto a quelli che puntano sull'evoluzione opposta.

Scendendo nei dettagli, il 65,0% degli interrogati pronostica un peggioramento della situazione congiunturale nei sei mesi successivi, il 7,5% un miglioramento, mentre il 27,5% è convinto che non vi saranno cambiamenti (valori che determinano poi l'indice complessivo: 7,5 meno 65,0 = -57,5). Rispetto a ottobre sono aumentati i pessimisti (+2,5 punti), mentre sono diminuiti gli ottimisti (-1,9 punti) e coloro che puntano sullo status quo (-0,6 punti).

La sfiducia per il futuro elvetico si accompagna a un'analisi ancora più fosca per l'Eurozona (-60,0 punti) e gli Stati Uniti (pure -60,0%), mentre per la Cina le prospettive appaiono meno preoccupanti (-3,8 punti).

Secondo gli esperti di CS il quadro non è comunque solo negativo. Migliorato, nel confronto mensile, è per esempio il giudizio sulla situazione congiunturale attuale elvetica, con un indice (positivo, va rimarcato) a 25,0 punti (+9,3 punti).

Anche sul fronte del rincaro i segnali sono interessanti. L'inflazione in Svizzera è vista in aumento dal 22,5% del campione, mentre il 45,0% si aspetta un calo e il 32,5% stabilità. I tassi d'interesse sono attesi in crescita nel corto termine (94,7%) e anche sul lungo periodo il 65,8% ipotizza una progressione: assai meno consistente è la quota di chi non scorge mutamenti (26,3%) e una sparuta minoranza del 7,9% mette in conto una contrazione.

Il 43,2% degli interrogati prevede inoltre una flessione dell'indice di borsa elvetico SMI nei prossimi sei mesi, il 18,9% punta su valori stabili e il 37,8% su una progressione. Sul fronte valutario, il 474% ritiene che non vi saranno cambiamenti nel corso euro/franco, il 13,2% si aspetta un indebolimento del franco e il 39,5% un rafforzamento. Riguardo alla disoccupazione il 53,8% vede una crescita dei senza lavoro, il 41,0% una stagnazione e il 5,1% un calo.

Al sondaggio, effettuato fra il 17 e il 24 novembre, hanno partecipato 40 analisti.