Il Sud Sudan è formalmente in pace da quando un accordo del 2018 ha posto fine a un conflitto durato cinque anni e responsabile di centinaia di migliaia di morti, ma la violenza tra comunità rivali divampa spesso.

PERCHÉ È IMPORTANTE

La dichiarazione congiunta fa seguito agli avvertimenti degli Stati Uniti, secondo i quali il Sud Sudan non è sulla strada di elezioni libere ed eque, che si svolgeranno a dicembre come previsto, a meno che non si intervenga.

Il Sud Sudan sta pianificando di scegliere i leader che succederanno all'attuale Governo di transizione, che comprende il Presidente Salva Kiir e il Primo Vice Presidente Riek Machar, le cui rispettive forze si sono combattute durante la guerra civile del 2013-2018.

Nel 2022, Kiir ha dichiarato che il Governo di transizione sarebbe rimasto al potere per altri due anni, ritardando le elezioni previste.

CITAZIONI CHIAVE

"A seguito delle recenti visite di alto livello delle nostre capitali a Juba, i Governi di Norvegia, Regno Unito e Stati Uniti riaffermano il nostro appello ai leader del Sud Sudan affinché compiano con urgenza i passi necessari per garantire elezioni autentiche e pacifiche a dicembre", si legge nella dichiarazione, aggiungendo che il processo dovrebbe affrontare le 10 domande poste dalle Nazioni Unite, dall'Unione Africana e dall'Autorità Intergovernativa per lo Sviluppo.

"Non compiere questi passi critici e quindi non permettere le elezioni sarebbe un fallimento collettivo da parte dei leader del Sud Sudan".

CONTESTO

Un alto funzionario del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha dichiarato a Reuters questo mese che le elezioni non saranno un processo credibile se non verranno intraprese azioni urgenti.

Sulla probabilità che le elezioni si svolgano a dicembre come previsto, il funzionario statunitense ha detto: "La do al 50/50".

Il funzionario, che ha parlato in condizione di anonimato, ha avvertito che gli Stati Uniti avrebbero preso in considerazione opzioni come le sanzioni e l'adeguamento della loro piattaforma diplomatica nel Paese, se le elezioni dovessero essere ritardate o se dovessero scoppiare delle violenze.