ROMA (MF-DJ)--Non ci sono due Leghe ma "una sola, fatevene una ragione» e non ci sono due linee "al massimo sensibilità diverse. Amando le metafore calcistiche direi che in una squadra c'è chi è chiamato a fare gol e chi è chiamato a difendere. Io per esempio ho sempre amato Pirlo. Qualcuno deve segnare, qualcuno deve fare gli assist».

Lo afferma in un'intervista alla Stampa, il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, parlando dello stato dei suoi rapporti col Capitano e con il premier Draghi, sulla corsa al Colle.

Sul premier Mario Draghi Giorgetti dice: "vorrei che rimanesse lì per tutta la vita. Il punto è che non può perché appena arriveranno delle scelte politicamente sensibili la coalizione si spaccherà. A gennaio mancherà un anno alle elezioni e Draghi non può sopportare un anno di campagna elettorale permanente. Da gennaio la musica sarà diversa. I partiti smetteranno di coprirlo e si concentreranno sugli elettori. L'interesse del Paese è che Draghi vada subito al Quirinale, che si facciano subito le elezioni e che governi chi le vince», conclude.

Scenario B: Draghi resta al suo posto. Mattarella? «Mattarella resta solo se tutti i partiti lo votano. E la Meloni ha già detto che non lo voterà». Salvini lo voterebbe? «Penso di no». Escluso il bis, allora. «Complicato». C'è aria di Casini. «Ecco, non lo escluderei. Casini è amico di tutti, no?». Ministro, perché la Bestia Morisi ha mollato Salvini? «Boh, io non credo che dietro alla sua scelta ci siano motivazioni politiche». Quindi non l'ha affossato lei? «Ma figuriamoci, proprio no. Io lo rispetto tantissimo Morisi. È intelligentissimo. Fa un lavoro che io non capisco, perché sono a-social. Ma lui è super bravo». Le piace anche quando spara a zero sui migranti o su Saviano? «È da un po' che aveva smesso di farlo. Credo abbia fatto una scelta personale. Tutto qui». Alla tre giorni sindacale organizzata da Landini a Bologna il commissario europeo al lavoro, Schmit, ha rilanciato il salario minimo europeo. «Se non c'è la parità di acquisto nei Paesi europei è piuttosto difficile da realizzare. Poi col salario minimo togli legittimazione alla contrattazione, ammazzando il sindacato». I sindacati esistono anche in Germania. «Un altro mondo e un'altra cultura». Per cui niente salario minimo con buona pace di Conte e Letta? «Per cui il dibattito è aperto anche se va inserito in un discorso più ampio. E poi, a una settimana dal voto, questa discussione puzza di demagogia». Che rapporto ha col ministro Orlando? «Umanamente correttissimo. Certo che lui sconta un retroterra culturale particolare». Lo ispira Landini, come sostengono molti suoi colleghi leghisti? «Può essere. Io ho un ottimo rapporto anche con Landini, a dire la verità. Però il problema è un altro». Quale? «Recitano una parte. È tutto un copione, a cominciare dai tavoli di crisi. Tutta una rappresentazione per l'opinione pubblica. Come se fossimo negli anni '80. Invece sulle cose concrete possiamo incontrarci. E spesso lo facciamo». E Bonomi? «Ha fatto bene Renzi a dirgli di darsi una calmata. È come se anche la Confindustria non avesse il senso del momento». Ha mai pensato a fare lei il front-man della Lega? «Quella di cui parla lei mi sa che è la politica di copertina». In realtà parlavo di politica di visione. «Preferisco guardare lontano restando dietro. Se fai il front-man finisce che ti perdi nelle risse. Guardi quello che è successo a Letta». Che gli è successo? «L'hanno preso e scaraventato nella mischia. Ecco, io no, grazie». Ministro, un'ultima cosa. Che cosa pensa della sentenza sulla trattativa Stato Mafia «Penso che una storia come quella in Francia sarebbe durata due settimane. Lo Stato fa lo Stato».- © RIPRODUZIONE RISERVATA andrea malaguti l'intervista giancarlo giorgetti ministro dello sviluppo economico L'interesse del Paese è che Draghi vada al Quirinale Diventerebbe De Gaulle ANSA 1 2 1. Il ministro Giancarlo Giorgetti a Torino al Convegno «Il Pnrr effetti per il Piemonte»; 2. In visita al centro «Competence» del Politecnico A Roma Calenda potrebbe vincere ma il candidato giusto sarebbe stato Bertolaso Sala può farcela al primo turno a Milano a Torino Damilano può vincere al ballottaggio Berlusconi al Quirinale ha poche possibilità. Invece Casini non lo escluderei Mattarella resta solo se tutti i partiti lo votano. E la Meloni ha già detto che non lo voterà Col salario minimo togli legittimazione alla contrattazione ammazzando il sindacato Credo che Morisi abbia fatto una scelta personale non sono stato io ad affossarlo Preferisco restare dietro. Se fai il front-man finisce che ti perdi nelle risse come Letta.

pev

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September 27, 2021 03:18 ET (07:18 GMT)