I prezzi del greggio scendono del 3% dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è risultato positivo al coronavirus e a Washington non si è trovato un accordo sul pacchetto di stimoli proprio mentre l'aumento della produzione mondiale di petrolio minaccia di soffocare una debole ripresa dei prezzi.

Intorno alle 11,45, i futures sul Brent cedono 1,4 dollari, ovvero il 3,44%, a 39,52 dollari al barile. Il greggio Usa (Wti) perde 1,33 dollari, ovvero lo 3,43%, a 37,39 dollari al barile.

Entrambi sono in rotta verso cali rispettivamente di circa il 5% e il 6% questa settimana, la seconda settimana consecutiva in territorio negativo.

In un tweet, Trump ha annunciato che lui e la first lady Melania sono risultati positivi al coronavirus.

Il petrolio viaggiava già in territorio negativo dopo che un accordo bipartisan su un pacchetto di misure in risposta alla pandemia continua a non essere alla portata della presidente della Camera Nancy Pelosi e della Casa Bianca, alimentando i timori di un peggioramento della domanda senza un maggiore sostegno all'economia.

Le forniture di greggio dall'Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (Opec) sono aumentate a settembre di 160.000 barili al giorno (bpd) rispetto al mese precedente, secondo quanto messo in luce da un sondaggio Reuters.

L'incremento è stato principalmente il risultato dell'aumento delle forniture dalla Libia e dall'Iran, membri Opec esenti da un patto sui tetti alla produzione tra l'Opec e gli alleati guidati dalla Russia, gruppo noto come Opec+.

La produzione libica è aumentata più rapidamente di quanto atteso dagli analisti dopo l'allentamento di un blocco sui giacimenti da parte dell'Esercito nazionale libico. La produzione di greggio è salita a 270.000 barili al giorno mentre il Paese aumenta l'attività di esportazione, ha detto ieri a Reuters una fonte libica.

I nuovi casi di Covid-19 in tutto il mondo sono saliti a oltre 34 milioni, quasi 2 milioni in più rispetto alla fine della scorsa settimana, secondo un conteggio Reuters.