Intorno alle 12,00 italiane, il Brent scivola del 2,2%, o di 1,75 dollari, a 77,01 dollari il barile, mentre i futures sul West Texas Intermediate statunitense perdono il 2,4% (1,77 dollari) a 72,04 dollari il barile.

Entrambi i contratti hanno guadagnano oltre il 2% nella prima settimana del 2024 sull'intensificarsi del rischio geopolitico in Medio Oriente dopo gli attacchi degli Houthi yemeniti alle navi nel Mar Rosso.

L'aumento dell'offerta e la concorrenza con i produttori rivali hanno spinto ieri l'Arabia Saudita a tagliare il prezzo ufficiale di vendita di febbraio per il greggio Arab Light all'Asia al livello più basso degli ultimi 27 mesi.

Un sondaggio Reuters di venerdì ha rilevato che la produzione petrolifera dell'Opec è cresciuta a dicembre grazie agli aumenti in Iraq, Angola e Nigeria che hanno compensato i continui tagli dell'Arabia Saudita e di altri membri della più ampia alleanza Opec+.

Per il 2024 sono in vista ulteriori tagli Opec+ e l'uscita dell'Angola dal gruppo, che dovrebbero ridurre la produzione e la quota di mercato di gennaio.

Oggi il segretario di Stato statunitense Antony Blinken ha tenuto altri colloqui con i leader arabi nell'ambito di una spinta diplomatica per impedire che la guerra a Gaza si diffonda ulteriormente. Il conflitto ha già scatenato violenze nei territori della Cisgiordania occupati da Israele, in Libano, Siria e Iraq e ha portato anche ad attacchi Houthi sulle rotte di navigazione del Mar Rosso.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Sabina Suzzi)