Il Partito Laburista britannico, favorito dai sondaggi per vincere le elezioni alla fine di quest'anno, ha dichiarato martedì di voler razionalizzare la politica aziendale, eliminando i "talking shop" e creando relazioni più strette con i principali regolatori per accelerare le riforme del mercato.

"Le immagini dei politici che indossano un cappello rigido e vanno a visitare le aziende saranno sempre attuali, ma non possono essere il punto di partenza e di arrivo del nostro impegno", ha dichiarato Jonathan Reynolds, portavoce laburista per le imprese.

Nel suo progetto di 'Nuova Partnership', i laburisti hanno affermato che la promozione di relazioni a lungo termine con le imprese, per migliorare il livello 'misero' di investimenti diretti nel Regno Unito, si baserebbe su un 'maggiore dialogo' tra i principali regolatori e i ministri.

"Sarebbe anche in grado di affrontare il significativo 'creep' normativo visto nel Regno Unito dal 2016", si legge nel documento.

Il partito laburista di centro-sinistra ha dichiarato che rivedrà le relazioni esistenti con le imprese, eliminando i "talking shop" per consentire una consultazione più precoce e continua in vista dei cambiamenti politici.

Un Consiglio per la Strategia Industriale verrebbe istituito per legge per definire, attuare e monitorare la strategia.

"Accanto ad esso, si dovrebbero prendere in considerazione i Consigli di partenariato per consentire alle imprese dei settori attualmente non rappresentati dalle strutture esistenti, come i servizi finanziari e la tecnologia, di co-creare la strategia e la politica per sfruttare le aree più produttive della nostra economia", si legge nel documento laburista.

Fa eco alla richiesta della City di Londra, avanzata l'anno scorso, di un nuovo consiglio di partenariato di alto livello, composto da funzionari del settore finanziario e del governo. Avrebbe il compito di eliminare le consultazioni infinite per accelerare le "riforme di Edimburgo" della City sulla scia dell'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea.

Tali riforme includevano l'attribuzione di un mandato ai regolatori finanziari per considerare l'impatto delle regole proposte sulla competitività globale e sull'economia della City. Un approccio di questo tipo suscita inizialmente qualche malumore presso la Banca d'Inghilterra, che desidera preservare la propria indipendenza.

Le imprese sono tradizionalmente diffidenti nei confronti del Labour, spesso dipinto dal suo principale avversario, i Conservatori al governo, come un partito di tasse elevate.

Ma i laburisti hanno corteggiato il settore dei servizi finanziari sostenendo riforme post-Brexit per rendere la City più competitiva a livello globale, dato che una Gran Bretagna con problemi di liquidità avrà bisogno di denaro dai mercati privati per finanziare miglioramenti alle infrastrutture in decadenza e investimenti ecologici. (Servizio di Huw Jones; editing di Mark Heinrich)