I prezzi del petrolio sono aumentati nei primi scambi asiatici di martedì, in vista delle riunioni delle banche centrali globali e mentre le tensioni in Medio Oriente rimangono elevate.

I futures del Brent sono saliti di 46 centesimi, o 0,53%, a $87,91 al barile alle 0001 GMT, mentre il West Texas Intermediate statunitense è salito di 33 centesimi, o 0,4%, a $83,64 al barile.

Il petrolio è sceso di oltre il 3% lunedì a causa dell'escalation degli attacchi israeliani a Gaza, anche se si sono attenuati i timori che la guerra tra Israele e Hamas possa interrompere le forniture dalla regione.

Le truppe e i carri armati israeliani hanno attaccato la principale città settentrionale di Gaza da est e da ovest lunedì, tre giorni dopo l'inizio delle operazioni di terra nell'enclave palestinese.

I trader hanno tenuto d'occhio anche la politica monetaria globale, con le riunioni di fissazione dei tassi delle principali banche centrali in programma questa settimana.

La Banca del Giappone (BOJ) sarà la prima a riunirsi martedì, dove probabilmente rivedrà al rialzo le previsioni sull'inflazione e discuterà ulteriori modifiche al controllo della curva dei rendimenti obbligazionari (YCC).

Lunedì sono cresciute le speculazioni sul fatto che la BOJ avrebbe agito dopo che Nikkei, citando fonti vicine alla questione, ha riferito che i responsabili politici potrebbero modificare ulteriormente l'YCC per consentire al rendimento dei titoli di Stato giapponesi a 10 anni di salire oltre l'1%.

La Federal Reserve degli Stati Uniti si riunirà mercoledì e la Banca d'Inghilterra giovedì per discutere di politica monetaria e decidere su potenziali futuri aumenti dei tassi d'interesse per contrastare l'inflazione. Si prevede che la Fed manterrà i tassi di interesse invariati.

Gli investitori attendono anche i dati sull'indice dei responsabili degli acquisti in Cina e i dati sui prodotti interni lordi del terzo trimestre di Hong Kong e Taiwan. (Servizio di Laura Sanicola, a cura di Shri Navaratnam)