Il gruppo italiano, che si è separato dall'ex casa madre CNH Industrial all'inizio di quest'anno, prevede ora un utile consolidato rettificato prima degli interessi e delle imposte (EBIT) tra 400-420 milioni di euro (409-429 milioni di dollari) e un aumento del 3-4% dei ricavi netti delle attività industriali.

All'inizio di quest'anno, Iveco aveva previsto un EBIT rettificato per l'intero anno tra i 350 e i 370 milioni di euro e un aumento dei ricavi netti delle attività industriali fino al 3% rispetto al 2021.

L'aumento della guidance arriva nonostante Iveco abbia registrato un leggero calo degli utili del secondo trimestre, con un aumento dei ricavi dell'1,5% a 3,4 miliardi di euro.

Iveco ha dichiarato che l'ambiente operativo rimane "impegnativo" a causa delle limitazioni nella catena di approvvigionamento globale, degli aumenti dei prezzi delle materie prime e delle forniture energetiche, il tutto aggravato dal conflitto in corso tra Russia e Ucraina.

L'azienda ha aggiunto di essere uscita da una joint venture russa di assemblaggio, Iveco AMT, il 20 luglio.

Nonostante la Russia e l'Ucraina non rappresentino "una parte rilevante dell'attività del gruppo", Iveco ha dichiarato di "monitorare attentamente" l'impatto del conflitto sui suoi dipendenti e su tutti gli aspetti della sua attività.

(1 dollaro = 0,9781 euro)