MILANO (MF-DJ)--In Italia solo 5 capoluoghi richiedono uno sforzo economico superiore a un terzo del reddito per affittare casa.

È quanto emerge da un'indagine di idealista, che ha incrociato i dati relativi al reddito netto degli italiani stimato a livello cittadino, con i prezzi delle locazioni del primo trimestre 2020 per calcolare il "tasso di sforzo" che occorre per affittare un appartamento nei principali centri del nostro Paese.

La ricerca, spiega una nota. ha rilevato come le famiglie milanesi siano quelle che destinano la quota più elevata delle loro entrate per l'affitto: il 43%. Significa che ben oltre un terzo delle proprie entrate devono esser destinate a pagare un affitto. Supererebbero la regola generale di non destinare più di un terzo del reddito per pagare l'affitto soltanto altre 5 città capoluogo: Vicenza (40%), Como (37%), Prato e Carbonia (entrambe al 36%), mentre Firenze e Oristano si fermano sulla soglia del 33%).

In 20 città l'impegno economico destinato alla locazione è compreso in uno stretto intervallo di soli 2 punti percentuali, dal 32% di Ferrara e Siracusa al 30% di città come Roma, Bologna, Bergamo, Padova e Trieste per citare le città più grandi.

Nel restante 75% dei capoluoghi, praticamente in 3 centri italiani su 4 , lo sforzo economico delle famiglie destinato all'affitto è inferiore al 30%. Scorrendo la graduatoria verso il basso troviamo Napoli, Bari (entrambe al 28%), Torino, Genova (con il 27% dello sforzo), quindi Verona (25%) e Palermo dove il rapporto canone-reddito raggiunge un'incidenza inferiore a quarto delle entrate familiari (24%).

Le città dove l'affitto incide meno sulle entrate delle famiglie sono Aosta, Caserta e Catanzaro: solo il 20% del loro reddito.

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lucrezia.degliesposti@mfdowjones.it

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1317:52 apr 2021

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