MILANO (MF-DJ)--"L'inflazione riduce il potere d'acquisto dei salari e questo vuol dire che aumentano le famiglie in difficoltà, che calano i consumi e, conseguentemente, rallenta la crescita economica. Aumentano, soprattutto, i poveri. Ma l'inflazione ha un impatto negativo e diretto anche sui risparmi degli italiani: il 3,8% di crescita dei prezzi registrato a novembre si traduce in una tassa occulta da 77,5 miliardi di euro sui 2.040 miliardi di euro depositati da famiglie e imprese sui conti correnti delle banche. Quei soldi non rendono nulla e l'inflazione ne riduce, di fatto, il valore. Questo fa aumentare i poveri e già ci sono, in Italia, ben 10 milioni di persone a rischio povertà. Inoltre, ci sono milioni di lavoratrici e lavoratori in attesa, anche da più di 4 anni, del rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro».

Lo ha detto il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, questa mattina durante a trasmissione Mattino Cinque News in onda su Canale 5. «C'è inoltre un clima di fiducia in calo che non aiuta. La forbice tra chi sta peggio e chi sta meglio negli ultimi anni si è allargata molto. Ci sono molte persone che, purtroppo, stanno peggio rispetto a un paio di anni fa. Su questo tema incide pesantemente il caro bollette energetiche e ci aspettiamo che il governo intervenga con misure strutturali, non con mancette. Quello dei rincari delle bollette, in ogni caso, è un problema che non possiamo risolvere da soli in Italia, ma va affrontato in Europa: lo stoccaggio del gas rientra nella capacità dell'Unione europea di non farsi condizionare dai grandi fornitori internazionali. Se ci riusciremo, avremo benefici, altrimenti il problema si riproporrà ogni anno» ha aggiunto Sileoni.

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December 22, 2021 06:53 ET (11:53 GMT)