Nei tre mesi a fine settembre l'utile netto è stato di 930 milioni di euro da 983 dello stesso periodo dell'anno scorso, ma sopra gli 829 milioni attesi dagli analisti secondo un sondaggio Reuters.

A sostenere il risultato del trimestre è stata la crescita degli interessi netti,(+19,4% su anno a 2,387 miliardi) che hanno più che compensato il calo delle commissioni nette (-7,3% a 2,15 miliardi) e la decisa riduzione delle rettifiche nette su crediti.

Quest'ultime sono pari a 496 milioni, di cui 196 milioni per l'esposizione a Russia e Ucraina.

In particolare l'esposizione verso la Russia nel trimestre è stata ridotta di circa il 65%, ed è pari allo 0,3% dei crediti alla clientela complessivo del gruppo.

Le performance operative del terzo trimestre e la riduzione dell'esposizione verso la Russia consentono la previsione di un utile netto di oltre 4 miliardi nel 2022.

Confermato inoltre l'obiettivo di 6,5 miliardi di euro di utile netto nel 2025 e un payout dl 70% dell'utile netto in ciascun anno del piano.

Un sostegno arriverà dall'aumento dei tassi, con una crescita attesa degli interessi netti di circa 2 miliardi su base annua assumendo un tasso euribor a 1 mese in media d'anno al 2%.

Intesa ha fatto sapere che prenderà una decisione entro l'approvazione dei risultati di fine anno sulla seconda tranche del buyback per il rimanente ammontare di 1,7 miliardi, già autorizzato dalla Bce,

Il Cda ha inoltre deliberato la distribuzione di un acconto dividendi cash sui risultati del 2022 di 7,38 centesimi per azione per un ammontare complessivo di circa 1,4 miliardi.

(Andrea Mandalà, editing Sabina Suzzi, Stefano Bernabei)