Il Governo del Primo Ministro Giorgia Meloni questo mese ha dichiarato di voler inasprire nel 2024 un regime temporaneo che quest'anno ha permesso alle persone di andare in pensione se hanno almeno 62 anni di età e hanno lavorato per 41 anni, con un totale di 103 anni.

Roma voleva innalzare di un anno a 63 anni il requisito di età, introducendo anche disincentivi per chi va in pensione e benefici fiscali per chi accetta di rimanere al lavoro.

Tuttavia, dopo colloqui tesi all'interno della coalizione di governo, Meloni ha optato per il mantenimento dello schema 103 con alcuni aggiustamenti per incoraggiare le persone a continuare a lavorare, secondo l'ultima bozza di bilancio disponibile prima della sua pubblicazione ufficiale.

Il documento mostra che le persone che decidono di andare in pensione in anticipo subiranno una riduzione della pensione. I lavoratori potranno andare in pensione dopo sette mesi (nove se si tratta di dipendenti pubblici) dal raggiungimento dei requisiti.

La soluzione provvisoria evita un forte aumento dell'età pensionabile a 67 anni, che altrimenti sarebbe scattato automaticamente a partire da gennaio, secondo un sistema introdotto nel 2012 al culmine della crisi del debito, ma sospeso sette anni dopo.

Nel suo quadro di bilancio pluriennale presentato il mese scorso, il Tesoro prevede che il conto delle pensioni statali dell'Italia, già tra i più alti al mondo, raggiungerà il 17% del prodotto interno lordo nel 2042, rispetto al 15,3% del 2022.