L'Italia ha registrato l'anno scorso il rapporto deficit di bilancio/PIL di gran lunga più alto nell'Unione Europea, ha riferito lunedì l'agenzia statistica del blocco Eurostat, dopo che il divario fiscale di Roma per il 2023 è salito al 7,4% del prodotto interno lordo rispetto alla stima del 7,2% pubblicata a marzo.

L'ultima cifra è più del doppio della media del 3,5% dei 27 Paesi dell'UE e sottolinea le difficoltà del Tesoro nel mettere sotto controllo le finanze pubbliche del Paese.

In totale, 11 Paesi hanno riportato deficit superiori al tetto del 3% del PIL dell'UE, tra cui la Francia con il 5,5%.

Si prevede che la Commissione europea invocherà la procedura di infrazione per deficit per tutti questi Stati, ha dichiarato questo mese il Ministro dell'Economia italiano Giancarlo Giorgetti.

Gli unici altri Paesi con un deficit superiore al 5% lo scorso anno sono stati l'Ungheria (6,7%), la Romania (6,6%) e la Polonia (5,1%), tutti al di fuori della zona euro a 20 Paesi.

L'ultima revisione al rialzo dell'Italia evidenzia gli errori di calcolo del Governo sull'impatto dei costosi incentivi fiscali per le migliorie domestiche a risparmio energetico.

Nell'aprile dello scorso anno, il Tesoro aveva previsto un deficit del 4,5% per il 2023. A settembre ha rivisto al rialzo tale valore al 5,3%. Il 1° marzo, i dati ufficiali dell'ufficio nazionale di statistica ISTAT lo hanno riportato al 7,2%, prima della nuova revisione al rialzo di lunedì al 7,4%.

La revisione ha tenuto conto delle cifre aggiornate sull'utilizzo degli incentivi, in particolare del contestato programma "Superbonus", che offriva ai proprietari di case il 110% del costo delle ristrutturazioni a risparmio energetico.

Introdotto nel 2020 e destinato ad essere gradualmente eliminato entro la fine dell'anno prossimo, il Superbonus ha erogato più di 160 miliardi di euro (170 miliardi di dollari) a partire dal 4 aprile, ha dichiarato il Governo questo mese, superando di gran lunga qualsiasi precedente stima governativa.

Rivolgendosi al Parlamento sul quadro di bilancio pluriennale del Tesoro, la Banca centrale italiana ha detto lunedì che il Superbonus costa quasi il 4% del PIL solo nel 2023, più di cinque volte quello che Roma aveva stimato lo scorso aprile.

"Nell'introdurre nuovi incentivi, sarà necessario evitare di ripetere gli errori che hanno caratterizzato queste recenti misure", ha detto la Banca d'Italia ai legislatori.

La banca ha anche avvertito che l'obiettivo di Roma di estendere al 2025 i tagli fiscali temporanei per i redditi medio-bassi aumenterebbe "l'incertezza" sull'andamento delle finanze pubbliche.

Il debito pubblico italiano, il secondo più grande della zona euro in proporzione al prodotto e sotto stretto esame da parte delle agenzie di rating e dei mercati, seguirà una tendenza all'aumento verso il 140% del PIL fino al 2026, secondo le ultime previsioni del Tesoro.

(1 dollaro = 0,9403 euro)