Dopo lunghe settimane di depressione, gli investitori hanno finalmente ritrovato l'appetito per il rischio. Lo dimostra il guadagno settimanale degli indici americani che vengono fuori dalla spirale ribassista dopo diverse settimane consecutive in calo. Questi improvvisi periodi acquisitivi non sono una novità per la Riserva Federale, soprattutto con la pubblicazione degli ultimi "atti" della FED, che lascia pensare a una possibile moderazione dell'inasprimento delle sue politiche, così da evitare una dura recessione.
Variazioni settimanali*
STOXX EUROPE 600
443.93  +2.98%
Grafico STOXX EUROPE 600
S&P 500
4158.24  +6.58%
Grafico S&P 500
NIKKEI 225
26781.68  +0.16%
Grafico NIKKEI 225
GOLD
1852.84$  +0.36%
Grafico GOLD
LONDON BRENT OIL
119.20  +5.78%
Grafico LONDON BRENT OIL
EURO / US DOLLAR
1.07$  +1.55%
Grafico EURO / US DOLLAR
Top/Flop della settimana

In crescita:

  • VMWare (+30%): Broadcom acquisirà la società per 142,50 dollari l'azione, ossia una fattura di circa 61 miliardi di dollari (più 8 miliardi di debito). L'OPA amichevole rafforzerà le possibili soluzioni del gruppo di San José.
  • Dollar General (+18%): Le previsioni di Walmart e Target hanno deluso la scorsa settimana tanto quanto quelle del distributore a basso costo hanno sedotto. I consumatori più modesti hanno tendenza a riportare i loro acquisti sul segmento a buon mercato, beneficiando Dollar General o il competitor Dollar Tree.
  • Compagnie Financière Richemont (+11%): La forte crescita del gruppo di lusso di Ginevra va messa in prospettiva con l'improvviso 13% registrato lo scorso venerdì, a seguito dell'annuncio delle previsioni ostacolate dagli attuali scombussolamenti a livello mondiale. Richemont e il resto del settore godono anche del ritrovato appetito degli investitori per i valori ciclici nelle ultime 48 ore.
  • Banco Santander (+10%): La banca spagnola, come la maggior parte degli istituti europei, ha avuto una settimana positiva con la prospettiva di miglioramento dei tassi della BCE sullo sfondo. Come ha sottolineato alcuni giorni fa JPMorgan Chase, migliorando le sue previsioni, le banche traggono vantaggio da un ambiente con tassi più elevati.

In calo:

  • Snap (-33%): Il grande crollo della settimana. Il social network, non ancora redditizio, ha comunicato che non raggiungerà i propri obiettivi, a causa di un mercato pubblicitario che rallenta. La pubblicazione ha nuovamente affossato i titoli tecnologici americani a inizio settimana.
  • Truecaller (-21%): L'India starebbe studiando un nuovo servizio di identificazione delle chiamate, facendo temere la presenza di un concorrente sostenuto dallo Stato contro le offerte dell'azienda svedese. "Sulla base delle informazioni attualmente disponibili, non emerge la possibilità di un servizio competitivo comparabile alla completa gamma di servizi e funzionalità proposta da Truecaller", dichiara l'azienda, ma il mercato non ne è convinto.
  • Maisons du Monde (-21%): Il gruppo che il 4 maggio aveva confermato le previsioni, segnala che da allora le condizioni sono decisamente peggiorate. L'inflazione, le strozzature e l'aumento dei costi pesano notevolmente. Quest'anno diminuirà il fatturato (sarebbe dovuto aumentare) e il margine EBIT sarà sul 5% invece che sul 9% che si era previsto.
  • Air France-KLM (-20%): La compagnia aerea francese ha lanciato un aumento del capitale di 2,26 miliardi di euro, che permetterà in particolar modo l'entrata di CMA CGM al suo capitale. Gli azionisti già presenti godranno di un diritto di prelazione. Le azioni sono proposte a 1,17 euro ciascuna, una svalutazione sui prezzi prima dell'operazione. Il diritto di prelazione è quotato.
  • Hapag-Lloyd (-10%): Ieri la società ha staccato un dividendo di 35 euro l'azione, provocando un calo meccanico del titolo. Peraltro, l'azione è calata ancora dopo che Citigroup è passato da Buy a Neutral puntando i 420 euro.
Grafico Materie Prime
Materie prime

Petrolio: I prezzi petroliferi continuano ad aumentare sostenuti dalla stretta del mercato della benzina negli Stati Uniti, i cui stock hanno avuto un nuovo calo questa settimana. Nonostante gli sforzi degli Stati Uniti che liberano petrolio da riserve strategiche, l'entusiasmo all'acquisto rimane intatto. A livello di prezzi, il Brent è sui 117 dollari il barile, mentre il riferimento americano, il WTI è attorno ai 113 dollari.

Metalli: Il settore dei metalli di base è ancora in pausa, appesantito dai crescenti timori di un rallentamento economico mondiale. Lo dimostra l'avvicinamento del rame ai 9000 dollari per tonnellata metrica, il livello più basso dell'anno, nonché il calo di nichel, alluminio e stagno negli ultimi cinque giorni. Per quanto riguarda i metalli preziosi, l'oro ha registrato un impulso all'acquisto, giungendo a un prezzo di 1870 dollari, aumento tuttavia ostacolato verso la fine della settimana a causa dell'improvviso ritorno del gusto per il rischio con l'aumento degli indici di Borsa.

Prodotti agricoli: A Chicago il prezzo dei cereali è calato globalmente; gli operatori rimangono guardinghi sulle misure protezionistiche dei Paesi esportatori che tendono a moltiplicarsi a causa delle preoccupazioni sugli approvvigionamenti e le pressioni inflazionistiche. Il grano è quotato a 1150 centesimi per bushel, contro i 765 centesimi del mais.

Grafico Materie Prime
Macroeconomia

Clima: Aumenti dei tassi integrati. Gli investitori sembrano più a loro agio con le strategie delle banche centrali. Le statistiche economiche sono comunque meno favorevoli del previsto. Si tratta di piccoli segnali, ma da tenere sott'occhio: quando il mancato avvicinamento di una cifra al consenso è sporadico, si tratta di un incidente; quando i dati inferiori alle aspettative si moltiplicano, si tratta di una tendenza. Si noti che il governo cinese continua a barcollare nei suoi sforzi di rilancio. Vi sono ancora numerosi strozzamenti per il commercio internazionale.

Tassi: I rendimenti dei treasury americani si sono chiaramente ridotti negli ultimi giorni, con una scadenza a dieci anni retribuita al 2,73%, ovvero dieci punti in meno rispetto alla settimana scorsa, a sua volta inferiore alla precedente. Traduzione: gli investitori hanno una buona idea di quel che farà la FED nei prossimi mesi e non pensano che andrà oltre a quanto annunciato per piegare l'inflazione. In Europa non vi è stata la stessa correzione dei rendimenti in settimana, senza dubbio poiché la BCE ha confermato di voler aumentare i tassi nelle prossime settimane. Il Bund è allo 0,94% sui 10 anni e l'OAT francese all'1,46%. La Svizzera continua a essere quella che paga meno i suoi prestiti, allo 0,69%.

Valute: Le previsioni di un aumento dei tassi della FED sembrano essere più concentrate, riducendo così la forza del biglietto verde. Il Dollar Index, che misura la forza della moneta americana contro un paniere di valute, è nuovamente calato da 104,75 punti di metà mese a 101,75 punti attuali. L'attitudine più offensiva della BCE sui suoi tassi di riferimento ha contribuito anche a riportare l'euro al di sopra di 1,07 dollari. Anche il greenback è calato rispetto al dollaro australiano e persino rispetto alla sterlina, nonostante un'economia britannica molto mal ridotta.

Criptomonete: La settimana non termina positivamente per il bitcoin che stringe ancora i denti gravitando attorno ai 29.000 dollari nel momento in cui scriviamo queste righe. Dopo un'ottava pessima settimana di calo consecutivo, la criptovaluta potrebbe chiuderne una nona se non riesce a riguadagnare i 30.300 dollari rapidamente. Si tratta di cali settimanali consecutivi inediti, probabilmente non ancora terminati in un contesto macroeconomico in cui è complicato rilevare reali catalizzatori rialzisti per attività a rischio.

Calendario: Negli Stati Uniti la settimana comincerà con un festivo (Memorial Day). Non sarà il solo poiché vi saranno il 2 giugno in Cina e giovedì 2 e venerdì 3 nel Regno Unito. La grande statistica settimanale sarà venerdì con i dati sull'occupazione di maggio negli Stati Uniti.

Grafico di Prezzo
Accumulare su questi livelli diventa razionale
Settimana più positiva della precedente, nella quale il pessimismo aveva raggiunto l'apice. Gran parte delle cattive notizie sembrano ormai integrate. La politica monetaria delle banche centrali meno favorevole da inizio anno e le previsioni di risultati deludenti per il secondo trimestre si stanno facendo sentire sui prezzi. Solo una recessione più duratura potrebbe far scendere ulteriormente il mercato. Ma non siamo troppo pessimisti. Le principali sacche di sopravvalutazione si sono sgonfiate e il mercato è tornato sulla sua valutazione media storica. C'è del margine per accumulare su livelli interessanti e trovare belle opportunità sui mercati.
Buon weekend a tutti gli investitori e le investitrici.
*La performance settimanale degli indici e delle azioni si riferisce al periodo che va dall'apertura dei mercati il lunedì alla preparazione di questa newsletter il venerdì.
La performance settimanale di materie prime, metalli preziosi e valute si riferisce a un periodo di 7 giorni da un venerdì al successivo, fino alla preparazione di questa newsletter. Tali attività continuano la loro quotazione nei weekend.