Clima: Chi può di più, può di meno. Le banche centrali stanno forse esagerando le minacce di aumento dei tassi per non doverle attuare realmente? Sembra lo scenario prediletto dagli investitori e che alimenta la ripresa di inizio settimana. Tuttavia, il timore di una recessione e delle sue conseguenze rimane in cima alla lista. Nelle prossime settimane bisognerà tenere d'occhio la solidità del consumatore americano. Se quest'ultimo riesce a resistere finché non si sono placati gli aumenti dei tassi, o la minaccia di un loro aumento, allora la Fed vincerebbe parte della scommessa di un atterraggio senza intoppi. Ci sono ancora parecchi condizionali. Tassi: Si conferma un cambiamento di atmosfera sui tassi obbligazionari americani con un forte calo dei rendimenti a scadenza a 5 e 10 anni. Il T-Bond 10 anni è sul 2,91% contro il 3,10% della scorsa settimana. Il timore di una recessione ha fatto salire la scadenza a 6 mesi al 2,48%. Anche in Europa ci si aspetta un calo con un Bund tedesco all'1,26% sui 10 anni contro l'1,48% della scorsa settimana. L'OAT francese passa dal 2% all'1,83%. Le firme del sud Europa vivono anch'esse un'importante ripresa. Valute: Questa settimana è venuta fuori la forza del dollaro americano che guadagna terreno sulla sterlina, sull'euro e sul dollaro australiano. L'attuale quadro è "molto nervoso e fragile, mentre aumenta il timore di una recessione mondiale e il dollaro potrebbe godere ancora del proprio status di titolo rifugio", sottolineano i cambiavalute di Unicredit. Nell'ultimo semestre i movimenti più notevoli sono stati il netto rafforzamento del dollaro sullo yen, a 135,40 JPY per 1 USD e il calo della sterlina rispetto al dollaro (1,1999 USD per 1 GBP), nonché il rafforzamento a sorpresa del rublo, che è quotato a 54,87 RUB per 1 USD, ovvero un calo di più del 30% per il biglietto verde. Per quanto riguarda la coppia euro-dollaro, è attorno a 1,04 USD per 1 EUR, ovvero un ritorno sui minimi raggiunti due volte quest'anno dalla moneta unica: a metà maggio e a metà giugno. Criptovalute: Il bitcoin chiude il mese di giugno con una contro-performance del -37% e registra il peggior trimestre dal 2011. La valuta digitale continua il cammino in discesa intrapreso a novembre 2021 e naviga ormai sui 19.000 dollari nel momento in cui scriviamo queste righe. Il bitcoin non è ancora fuori pericolo in questo contesto macroeconomico ancora molto deteriorato e potrebbe mettere ancora a dura prova i nervi dei criptoinvestitori durante la stagione estiva. Calendario: L'UE pubblicherà le nuove previsioni economiche il 6 luglio, lo stesso giorno degli atti dell'ultima riunione della Fed. L'8 luglio ci si focalizzerà sui dati relativi all'occupazione negli Stati Uniti. Nel frattempo, gli investitori americani godranno di un weekend lungo per la festa del 4 luglio, lunedì. |