La sterlina è scesa ai minimi di cinque mesi venerdì, anche se i dati hanno mostrato che l'economia britannica è in procinto di uscire dalla sua recessione superficiale, con tutte le principali valute che hanno subito la pressione di un dollaro dominante.

La sterlina è scesa dello 0,48% a 1,249 dollari, il minimo da metà novembre. Si stava dirigendo verso una perdita settimanale dell'1,1%, dopo che i dati sull'inflazione statunitense di questa settimana hanno ridotto le aspettative di allentamento della Federal Reserve, aumentando i rendimenti obbligazionari statunitensi e il dollaro.

L'euro è sceso dello 0,12% rispetto alla sterlina, a 85,34 pence, un giorno dopo che la Banca Centrale Europea ha segnalato che un taglio dei tassi estivo è ancora probabile.

La produzione economica della Gran Bretagna è cresciuta dello 0,1% in termini mensili a febbraio, in linea con le previsioni, mentre la lettura di gennaio è stata rivista al rialzo, indicando un'uscita dalla recessione all'inizio del 2024.

Le notizie nazionali più importanti che potrebbero influenzare i prezzi della Banca d'Inghilterra (BoE) non sono previste fino alla prossima settimana, sotto forma di dati sull'inflazione e sul lavoro.

Jane Foley, senior strategist FX di Rabobank, ha affermato che la BoE si sta probabilmente preparando per un taglio a breve, anche se la Fed probabilmente manterrà il fuoco finché non riuscirà a controllare meglio l'inflazione.

"Stanno gettando le basi per una mossa estiva, che sia a giugno o ad agosto. Sembra probabile che avremo qualcosa", ha detto.

I mercati monetari si aspettano attualmente circa 52 punti base di tagli dei tassi d'interesse da parte della BoE quest'anno e vedono una probabilità del 39% che il primo taglio arrivi a giugno, secondo i dati LSEG.

Si tratta di un calo rispetto ai circa 68 punti base previsti per il 2024 all'inizio della settimana, dopo che un articolo del Financial Times di Megan Greene, funzionario della BoE, che metteva in guardia sulla persistenza dell'inflazione nel Regno Unito, aveva indotto i trader a ridurre le loro scommesse.

Tuttavia, l'inflazione statunitense più alta del previsto ha indotto i mercati a ridimensionare ulteriormente le aspettative del primo taglio della Federal Reserve, con il primo taglio dei tassi riprezzato da giugno a settembre.

L'indice del dollaro, che tiene traccia della valuta rispetto ai sei principali concorrenti, ha toccato venerdì il massimo da novembre a 105,82, in rialzo dello 0,5%.