Le azioni australiane sono salite ai massimi storici lunedì, aiutate dai guadagni dei pesi massimi dell'indice, le banche e i minatori, mentre le azioni neozelandesi sono scese in attesa dei dati sull'inflazione del secondo trimestre, previsti per la fine della settimana.

L'indice S&P/ASX 200 era in rialzo dello 0,9% a 8.028,1, alle 0031 GMT, dopo aver raggiunto il massimo storico di 8.031,7 all'inizio della sessione. Il benchmark aveva chiuso in rialzo dello 0,9% venerdì.

I titoli finanziari sensibili ai tassi sono saliti dello 0,9%, estendendo i guadagni alla quinta sessione. Le banche "Big Four" sono salite tra lo 0,5% e l'1%.

I minatori hanno guadagnato lo 0,7% grazie al miglioramento dei prezzi del rame. BHP Group e Rio Tinto sono saliti rispettivamente dello 0,9% e dello 0,4%, in vista dei risultati trimestrali sulla produzione che arriveranno in settimana.

I titoli energetici sono avanzati dello 0,9%, con Woodside Energy e la rivale più piccola Santos in rialzo rispettivamente dell'1% e dello 0,6%.

I titoli del settore sanitario sono saliti dell'1,1%, raggiungendo il livello più alto dall'inizio di gennaio 2022. Il gigante delle biotecnologie CSL e Ramsay Health Care sono saliti di oltre l'1% ciascuno.

I titoli tecnologici sono avanzati dello 0,9%, seguendo i guadagni dei loro colleghi di Wall Street di venerdì. Xero e WiseTech Global sono saliti rispettivamente dello 0,5% e dell'1,3%.

Dall'altra parte del Mar di Tasman, l'indice di riferimento neozelandese S&P/NZX 50 è sceso dello 0,1% a 12.120,67, con gli investitori che attendono il rapporto chiave sull'indice dei prezzi al consumo, previsto per mercoledì, per ulteriori indicazioni di politica monetaria.

La scorsa settimana, la Reserve Bank of New Zealand ha mantenuto stabile il tasso di liquidità, ma ha aperto la porta alla possibilità che la politica monetaria diventi meno restrittiva nel tempo se l'inflazione dovesse rallentare come previsto.