Le importazioni della Cina sono cresciute inaspettatamente in ottobre, mentre le esportazioni si sono contratte ad un ritmo più rapido, in una serie mista di indicatori che hanno mostrato che la ripresa della seconda economia mondiale rimane disomogenea.

Le esportazioni si sono ridotte del 6,4% rispetto ad un anno prima nel mese di ottobre, secondo i dati doganali di martedì, più velocemente di un calo del 6,2% a settembre e peggio di un calo del 3,3% previsto da un sondaggio Reuters. Le importazioni sono aumentate del 3,0%, più velocemente del calo del 6,2% di settembre e della contrazione del 4,8% prevista.

Gli indicatori recenti suggeriscono che le misure politiche introdotte da giugno stanno aiutando a sostenere una timida ripresa, anche se la crisi immobiliare prolungata e la domanda globale debole rimangono i principali venti contrari.

L'indice Baltic Dry, un indicatore di riferimento del commercio globale, ha toccato il minimo da dicembre 2020 in ottobre, a causa della congestione nei porti nordamericani ed europei.

Tuttavia, in un segnale di ripresa del commercio, le esportazioni sudcoreane verso la Cina sono scese al ritmo più lento degli ultimi 13 mesi in ottobre.

La Cina ha registrato un surplus commerciale di 56,53 miliardi di dollari ad ottobre, rispetto ad un surplus di 82,00 miliardi di dollari previsto nei sondaggi e di 77,71 miliardi di dollari a settembre.

Gli analisti affermano che è troppo presto per dire se il recente sostegno politico sarà sufficiente a sostenere la domanda interna, con il settore immobiliare, la disoccupazione e la debole fiducia delle famiglie e delle imprese che minacciano un rimbalzo sostenibile.

L'attività manifatturiera della Cina si è inaspettatamente contratta in ottobre, secondo i dati della scorsa settimana, complicando gli sforzi dei politici per rivitalizzare la crescita economica mentre l'anno volge al termine.