ROMA (Reuters) - L'Italia ribadisce il suo sostegno all'Ucraina, resta impegnata per le misure sanzionatorie contro la Russia, ed esorta l'Unione europea ad avere un ruolo più incisivo per un cessate il fuoco.

Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni intervenendo alla Camera in vista del Consiglio europeo del 15 dicembre che avrà in agenda, tra gli altri temi, la guerra in Ucraina e l'impatto del caro energia.

"Il conflitto in Ucraina riguarda tutti, per questo continueremo con convinzione e a viso aperto a sostenere il cammino europeo dell'Ucraina e a impegnarci perché si faccia ogni sforzo diplomatico utile alla cessazione della aggressione da parte della Federazione russa", ha detto Meloni.

"Tra timidi segnali incoraggianti (come lo scambio di prigionieri o l'accordo sulla commercializzazione del grano e dei fertilizzanti ucraini), e continue azioni inaccettabili (come i deliberati attacchi russi alle infrastrutture civili), lo spazio di manovra per il cessate il fuoco appare purtroppo assai limitato" ha aggiunto Meloni, ribadendo poi che l'Italia sosterrà in ogni caso gli sforzi in proposito.

"E anzi crede che l'unione europea debba assumere su questo fronte un ruolo più incisivo riappropriandosi della sua vocazione geografica e geopolitica a beneficio della sicurezza dell'intero Continente", ha detto.

"La Difesa è impegnata, in questo momento, nel completamento delle consegne dei materiali del quinto decreto approvato a ottobre scorso, che dovrebbe ultimarsi entro dicembre. Rimaniamo impegnati anche sulle misure sanzionatorie, compreso il recente congelamento di 345 milioni di fondi e quasi 2 miliardi di euro di asset riconducibili a personalità sottoposte a sanzioni".

Sanzioni che, ha detto la premier, "sono dolorose per il nostro tessuto produttivo, ma hanno dimostrato di essere efficaci".

PROPOSTA INSODDISFACENTE

Il Consiglio europeo del 15 dicembre, ha quindi detto Meloni, toccherà anche il tema cruciale del "dell'impatto dell'aumento dei prezzi dell'energia sulle economie europee, come accade ormai da ottobre dell'anno scorso".

L'Italia, ha detto, da mesi è "in prima fila per proporre soluzioni efficaci come il tetto dinamico dei prezzi".

E ricordando che oggi si riunisce ancora il Consiglio dei Ministri dell'Energia dell'Ue alla ricerca di una difficile mediazione sul tetto al prezzo del gas, Meloni ha detto che "su questo, ad oggi, riteniamo che la proposta della Commissione Europea sia insoddisfacente, perché inattuabile alle condizioni date".

Non devono prevalere, ha detto la premier, "logiche unilaterali secondo le quali gli Stati con maggiore spazio fiscale fanno da sé e quelli con scarsa capacità di spesa possono essere lasciati indietro", elencando i paese che formano una maggioranza di stati membri a favore della fissazione di un tetto dinamico, come chiesto dall'Italia: "Ci sono infatti pur con diverse sensibilità Belgio, Bulgaria, Croazia, Francia, Grecia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna".

PREOCCUPA INFLATION REDUCTION ACT

In agenda del Consiglio Europeo di giovedì anche le relazioni transatlantiche. Oltre a ribadire la convinta linea euro-atlantica, e la soddisfazione per i progressi in alcune controversie commerciali in ambito bilaterale, Meloni ha però espresso preoccupazione per l'Inflation Reduction Act americano, che prevede incentivi per investimenti e produzione di veicoli elettrici e batterie, di energia rinnovabile e relativo stoccaggio, di idrogeno rinnovabile e per la cattura e lo stoccaggio di anidride carbonica.

"Desta invece preoccupazione, perché non possiamo nascondere i potenziali effetti distorsivi e discriminatori verso le imprese europee che potrebbe generare".

(Stefano Bernabei, editing Andrea Mandalà)