Uno sguardo alla giornata in corso sui mercati asiatici.

L'Asia dà il via al nuovo mese di trading per i mercati globali lunedì, con i dati PMI manifatturieri delle maggiori economie del continente che definiscono il tono locale e gli investitori che continuano a puntare su una prossima riduzione dei tassi di interesse negli Stati Uniti e in altri Paesi.

I dati dell'indice dei responsabili degli acquisti mostreranno come è andata l'attività delle fabbriche in Cina, Giappone, Taiwan, Australia, Corea del Sud e India il mese scorso, e verranno rilasciati anche gli ultimi dati sull'inflazione in Indonesia.

Il PMI asiatico più importante per i mercati sarà il numero non ufficiale della Cina di Caixin, che si prevede salga a 51,5 da 51,4.

Questo sarebbe un gradito sollievo dopo i deludenti dati PMI ufficiali di venerdì, che hanno mostrato una nuova contrazione dell'attività industriale, ravvivando i dubbi sulla forza della ripresa economica cinese.

Gli economisti di Barclays ritengono che la crescita nel secondo trimestre sarà praticamente nulla, e l'indice delle sorprese economiche di Citi per la Cina è negativo per la prima volta in quasi quattro mesi.

La raffica di indicatori economici del Giappone alla fine della scorsa settimana ha inviato segnali contrastanti. Le vendite al dettaglio sorprendentemente forti indicano che i consumatori sono in buona salute, ma non si può dire lo stesso per il settore industriale, in quanto la produzione è stata molto più debole del previsto.

Anche i segnali economici globali potrebbero iniziare a deteriorarsi. I dati sull'attività economica regionale degli Stati Uniti di venerdì sono stati molto più deboli del previsto, rafforzando l'opinione che la Federal Reserve taglierà presto i tassi, e il tracker di crescita del PIL del Q2 Nowcaster della Fed di Atlanta è sceso al 2,7% dal 3,5%.

La Banca Centrale Europea taglierà i tassi questa settimana e gli indici delle sorprese economiche di Citi nelle principali economie emergenti sono tutti scesi sostanzialmente di recente.

I mercati asiatici si svegliano lunedì con la notizia che l'OPEC+ ha concordato di estendere la maggior parte dei suoi profondi tagli alla produzione di petrolio fino al 2025, superando le aspettative, per compensare la crescita tiepida della domanda, gli alti tassi di interesse e l'aumento della produzione rivale degli Stati Uniti.

Altrove, sul fronte dei dati asiatici, si prevede che il tasso di inflazione annuale dell'Indonesia si sia leggermente raffreddato a maggio, passando al 2,9% dal 3,0% di aprile, scivolando ulteriormente nel range target della banca centrale, che va dall'1,5% al 3,5%.

Anche se l'inflazione sembra essere sotto controllo, la banca centrale ha inaspettatamente aumentato i tassi ad aprile per sostenere la rupia, che era scesa ai minimi di quattro anni rispetto al dollaro americano.

Il rimbalzo della rupia è durato solo poche settimane. La valuta è tornata a sondare i nuovi minimi di quattro anni e la scorsa settimana è scesa dell'1,6%, registrando una delle maggiori perdite settimanali dopo la pandemia.

Sul fronte politico, i mercati indiani daranno il loro verdetto iniziale sulla probabile vittoria del Primo Ministro Narendra Modi alle elezioni del Paese.

Gli exit poll pubblicati questo fine settimana dopo sei settimane di votazioni hanno previsto che l'alleanza di Modi aumenterà i suoi 303 seggi nella Camera bassa di 543 membri e probabilmente otterrà la maggioranza di due terzi necessaria per avviare gli emendamenti alla Costituzione.

Ecco gli sviluppi chiave che potrebbero fornire una maggiore direzione ai mercati lunedì:

- PMI manifatturiero - Cina, Giappone, Corea del Sud (maggio)

- Inflazione in Indonesia (maggio)

- Reazione agli exit poll in India