PARIGI (awp/ats/ans) - Il crollo del tasso di fecondità - ormai dimezzato al livello Ocse negli ultimi 60 anni - mette in pericolo la prosperità delle generazioni future: questo il messaggio lanciato dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) con sede a Parigi, in un rapporto pubblicato oggi.

Nello studio "Society at a Glance 2024" l'Ocse evoca, in particolare, il rischio di ''gravi difficoltà economiche e sociali'' sulle prossime generazioni.

Secondo i dati diffusi questa mattina dall'organizzazione parigina, l'indicatore di fecondità è passato da 3,3 figli per donna nel 1960 a solo 1,5 nel 2022, nettamente al di sotto della ''soglia di rinnovamento'' di 2,1 figli necessario per mantenere una popolazione costante in assenza di immigrazione.

Agli ultimi posti, senza sorprese, figura l'Italia, con appena 1,2 bambini per donna insieme alla Spagna. Mentre la Corea del Sud è il Paese con la fecondità più bassa, con una stima di 0,7 figli per donna nel 2023.'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico.