ROMA (MF-DJ)--"Una decisione a dir poco irresponsabile, che non tiene in nessun conto dello scoppio della guerra in Ucraina, delle tensioni sui mercati internazionali e nemmeno dell'eventuale blocco delle esportazioni russe". Lo afferma in una nota Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, dopo che l'Opec+, che include anche la Russia, non ha ulteriormente rialzato la produzione di petrolio, confermando il piano di aumenti pari a 400.000 barili al giorno.

"La benzina, al pari di energia elettrica e gas, sta facendo decollare l'inflazione, non solo in Italia, ma in tutta Europa, oggi il dato è a +5,8% dal +5,1% di gennaio, e nel resto del mondo. Aumentare la produzione di petrolio avrebbe raffreddato questa spirale inflazionistica che rischia di compromettere la ripresa in corso, sia per la riduzione del potere d'acquisto delle famiglie che per le conseguenze che deriveranno da un inevitabile cambio della politica monetaria delle banche centrali", prosegue Dona.

"A fronte di un totale egoismo dei Paesi Opec+ e di indifferenza rispetto a quanto accade nel mondo, va detto che purtroppo i Paesi europei, ivi compresa l'Italia, a differenza di Biden, sono del tutto sordi al tema del caro carburanti, mai entrato nella loro agenda politica, e non hanno esercitato alcuna pressione politica sui Paesi Opec e Opec+ per un cambio di rotta", conclude Dona.

gug


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March 02, 2022 09:46 ET (14:46 GMT)