ROMA (MF-DJ)--Le sanzioni a Mosca sono destinate ad avere un effetto sul lungo termine che andrà a impattare sui punti deboli dell'assetto economico nazionale. Alexandra Prokopenko è ricercatrice indipendente e collaboratrice del think tank Carnegie che allo scoppio della guerra ha lasciato la Russia. Dal 2017 al 2022 è stata advisor della Banca centrale russa. A MF-Milano Finanza ha spiegato perché i prossimi anni per Mosca saranno molto difficili.

Domanda. Nel 2022 la crescita dovrebbe rallentare meno rispetto alle previsioni...

Risposta. Le ultime stime danno una riduzione del pil fra il 2,8 e il 2,9%. In realtà però è come se la Russia avesse perso quasi il 6%. Se non ci fosse stata la guerra, infatti, la crescita avrebbe registrato un incremento del 3%, frutto anche di una politica fiscale conservativa e di un restringimento della spesa di bilancio.

D. Le sanzioni funzionano, quindi.

R. Le sanzioni ci sono, sono dure, ma non tutte hanno lo stesso effetto. Ci sono sanzioni sul medio, lungo e molto lungo termine. La Russia ha cercato di prepararsi all'impatto. Ma è un po' duro farlo quando i tuoi mercati di riferimento, e intendo l'Unione Europea, si rifiutano di comprare il tuo gas. La maggiore criticità derivante dalle sanzioni riguarda le aziende russe che stanno soffrendo, perché sono venuti a mancare i fornitori principali. Sostituirli non è né facile, né veloce. Per la Russia, le sanzioni peggiori saranno quelle del settore tecnologico, perché costringeranno inevitabilmente il Paese a restare indietro. Sul lungo termine il governo sarà costretto a ridurre il budget statale, anche in ragione della diminuzione delle rendite determinate da petrolio e gas naturale.

D. Quali sono a suo avviso le maggiori criticità dell'economia russa?

R. Individuo soprattutto due vulnerabilità. La prima e più evidente è che fa troppo affidamento sull'export di gas e petrolio. La seconda è la digitalizzazione. Perché, da quello che possiamo vedere ora, a causa delle sanzioni, quella russa rischia di diventare un settore particolarmente vulnerabile. Non riuscire a stare al passo con i nuovi software e hardware avrà impatti significativi in diversi settori, a partire da quello bancario.

D. Il presidente Putin è convinto di poter colmare il vuoto commerciale lasciato dal mercato occidentale con quello cinese, indiano e del sud-est asiatico.

R. Occorrerà tempo per conquistare una propria posizione all'interno di questi mercati. Occorrerà fare operazioni di marketing e rebranding, in un momento economico che si presenta come poco favorevole a questo tipo di investimenti. Non credo che prima di sei-sette mesi ci saranno risultati tangibili.

D. In Russia stiamo assistendo a un impoverimento della classe media, soprattutto nelle aree rurali. Anche nelle grandi città?

R. Il tenore di vita nei grandi centri si sta erodendo, ma molto più lentamente rispetto alle zone rurali. Si tratta di trend molto simile a quello dell'ultimo decennio. Si avvertiranno disagi, sicuramente, ma non sufficienti per dare luogo a rivolte civili che coinvolgano tutto il territorio.

D. C'è un'altra questione della quale si parla poco ed è rappresentata dalle decine di migliaia di persone che stanno lasciando la Russia. Si tratta spesso di professionisti affermati nei loro settori, come anche di giovani studenti universitari, soprattutto quelli in materie stem.

R. Si tratta di un grosso problema, perché sono risorse non solo sottratte all'economia russa, ma che vanno a incrementare il potenziale delle economie di Paesi un tempo legati all'Unione Sovietica, come Armenia, Georgia e Kazakhstan. In questo momento in Russia il tasso di disoccupazione è al minimo storico e non si tratta di un dato positivo. Significa che non ci sono abbastanza figure professionali per tutte le differenti aree. Questa carenza si nota soprattutto in settori chiave come quello finanziario, delle It e nel settore ingegneristico. Le uniche figure che trovano lavoro abbastanza agilmente sono quelle di basso profilo, nelle quali vengono assunti soprattutto migranti.

red

fine

MF-DJ NEWS

0409:36 gen 2023


(END) Dow Jones Newswires

January 04, 2023 03:36 ET (08:36 GMT)