ROMA (MF-DJ)--"Sin dal gennaio del 2015, momento in cui sono state

avviate da parte dell'Eba le attivitá dirette alla definizione delle

nuove regole in materia di default, l'Abi ha evidenziato con forza nelle

risposte alle consultazioni pubbliche l'eccessiva rigiditá delle soglie

indicate dall'Eba e le potenziali ricadute negative e i rischi connessi

alle nuove regole".

Lo afferma in una nota il direttore generale dell'Associazione Bancaria

Italiana, Giovanni Sabatini, in risposta alle dichiarazioni di Unimpresa.

"Anche la Federazione Bancaria Europea, di cui l'Abi fa parte in modo

attivo, nella risposta del gennaio 2016 alla consultazione dell'Eba

evidenziava l'eccesiva rigiditá delle soglie individuate con particolare

riferimento a quelle delle famiglie. L'attenzione al tema, dal 2016 in

poi, è sempre stata massima attraverso continui confronti nelle sedi

istituzionali europee, sia in Commissione sia in Parlamento Europeo con i

rappresentanti dei gruppi parlamentari, sia nelle sedi istituzionali

italiane", spiega Sabatini.

"A tale attivitá volta a ottenere modifiche delle regole ha fatto

seguito da parte dell'Abi anche una sistematica azione di concerto con le

associazioni delle imprese e dei consumatori ai fini di una adeguata e

tempestiva diffusione dell'informazione presso i clienti. Tale attivitá

si è concretizzata nel 2019 in comunicati stampa e campagne informative.

Tutte informazioni pubblicamente disponibili. Tra le altre cose, le

attivitá svolte hanno portato alla realizzazione di Guide esplicative

come la Guida, rivolta alle imprese, su "Le nuove regole europee in

materia di default" - predisposta in collaborazione da Abi e le principali Associazioni di rappresentanza delle imprese - e la "Guida tecnica alle nuove regole europee in materia di definizione di default per le persone fisiche" e altri strumenti come l'infografica "Prestiti piu' attenzione a scadenze e rimborsi", realizzate con le Associazioni dei consumatori. Documenti pubblicati giá a luglio del 2019 e disponibili sul sito web dell'Abi e diffusi attraverso comunicati stampa", precisa.

"Piú recentemente - prosegue Giovanni Sabatini - data la situazione che

si è determinata con la pandemia, accentuando le problematicitá che

derivano dalla nuova definizione di default, abbiamo ulteriormente

rafforzato le nostre azioni per contrastare le nuove regole segnalando in

una apposita audizione presso la Commissione parlamentare d'inchiesta sul

sistema bancario e finanziario, svoltasi il 13 dicembre del 2020, le

criticitá del tema. Successivamente, in data 24 dicembre, abbiamo inviato

alle istituzioni europee, come intero mondo italiano di rappresentanza

delle imprese, una lettera per segnalare ulteriormente e formalmente

l'importanza e l'urgenza di intervenire su queste piú stringenti e

automatiche normative".

Le dichiarazioni di Sabatini seguono una nota di Unimpresa in cui si legge a proposito delle nuove norme europee che "l'Abi sostiene di aver battuto i pugni sul tavolo da tempo: a noi, tuttavia, risulta che la prima mossa concreta sia stata fatta solo il 28 dicembre scorso, con una lettera indirizzata all'Unione europea, due giorni dopo il nostro comunicato stampa che ha posto la questione al centro del dibattito

pubblico per la prima volta: se si parla di questo argomento, insomma, è

merito nostro".

liv

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January 06, 2021 09:01 ET (14:01 GMT)