ROMA (MF-DJ)--"Credo che il governo sia ancora in tempo per varare

l'obbligo vaccinale. Ne abbiamo perso tanto. Troppo. Si rischia di frenare la ripresa, di lasciare spazio alla pandemia". Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, in un'intervista al Messaggero.

"Capisco che è difficile per qualsiasi democrazia spiegare la necessitá dell'obbligo vaccinale, ma penso si debba fare. Ora o mai piú, ripeto", ha aggiunto Bonomi sottolineando che "del resto, gli italiani hanno dato prova di grande responsabilitá. Bisogna darsi degli obiettivi, è importante comprendere che è una battaglia di medio/lungo periodo ed evitare che i no vax vanifichino i sacrifici fatti fin qui. Stiamo pagando, penso ai numeri in crescita di questi giorni sui contagi e alle quarantene, i ritardi del passato".

"Non dobbiamo mettere il Paese in pericolo, non possiamo farlo. Ora è il momento di costruire l'Italia del futuro, nell'interesse di tutti, senza alcuna bandierina di sorta", ha proseguito Bonomi spiegando che "possiamo dividere il 2021 in due fasi. La prima, quella

del precedente governo, che ha adottato misure inefficaci, perso tempo sul Pnrr e affrontato con troppa titubanza l'emergenza sanitaria. Nella

seconda parte dell'anno, con l'esecutivo Draghi, c'è stato un cambio di

marcia innegabile, una nuova fase di convergenza tra le varie forze del

Paese, una fase di costruzione, impegno". Poi, ha proseguito il leader degli industriali, "è arrivato il recupero del prestigio internazionale, il riconoscimento dei passi in avanti compiuti grazie proprio all'opera e al lavoro del presidente del Consiglio". Ed è proprio sul futuro dell'attuale premier che però il presidente di Confindustria non si esprime. "Non entro nel toto nomine. Ho il massimo rispetto delle

istituzioni. Dico solo che ora vanno fatte le riforme strutturali perchè

adesso abbiamo le risorse per farlo. E non possiamo essere distratti dalla campagna elettorale, dalle beghe dei partiti in cerca di riposizionamento", ha detto Bonomi commentando l'ipotesi della salita al Colle di Draghi convinto che "le incertezze politiche non si possono sommare alle altre incertezze, la pandemia e il caro materie prime".

Quanto al Pil in crescita del 6,1%, "va detto che si tratta di un rimbalzo perchè venivamo da un meno 8,6%. E per recuperare quella perdita ci vorrá tempo. Ricordo che, quando avremo recuperato tutto il calo del 2020, saremo ancora sotto di ben 4 punti di Pil rispetto al 2008. Per questo è il momento di andare avanti, di proseguire sul sentiero delle riforme strutturali dello sviluppo", ha precisato.

Non solo. Anche sul fronte del rincaro dei prezzi delle materie prime e dell'energia per Bonomi "siamo al bivio: bisogna avere visione e chi ci

rappresenta deve evitare di farsi distrarre. Sul tema energia paghiamo

tutta una serie di stop di stampo ideologico che hanno solo rimandato nel

tempo i problemi. Che ora vengono al pettine. Bisogna attivare politiche strutturali. La nostra filiera industriale rischia grosso, molte imprese hanno giá ridotto o chiuso le produzioni. Certamente bisogna ripensare al nucleare pulito, come proposto dal ministro Cingolani, visto, tra l'altro che la Francia e altri 13 Paesi della Ue hanno centrali atomiche", ha continuato Bonomi sottolineando che "ci sono progetti internazionali giá avviati per tecnologie nucleari piú sicure e penso che anche l'Italia dovrebbe parteciparvi. Giusto anche aumentare la produzione dai nostri giacimenti di gas e consentire e accelerare la cattura e lo stoccaggio della CO2 prodotto dalle lavorazioni industriali a cui si è appena detto un nuovo no. Insomma, occorre mettere a punto la strategia, con i no-trivelle e i no-gas non si va da nessuna parte".

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2811:07 dic 2021

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December 28, 2021 05:08 ET (10:08 GMT)