ROMA (MF-DJ)--La crisi sanitaria determinata dal Covid-19 continua a incidere negativamente sulle attività di impresa. E' necessario che nel decreto Sostegni bis in via di definizione siano previste norme che continuino a garantire la necessaria liquidità alle imprese.

E' quanto hanno chiesto Abi, Alleanza delle cooperative italiane,

Casartigiani, Cia-Agricoltori Italiani, Claai-Confederazione libere

associazioni artigiane Italiane, Cna, Coldiretti, Confagricoltura,

Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confedilizia, Confesercenti,

Confetra, Confimi Industria, Confindustria, Copagri in una lettera inviata alle istituzioni italiane.

Le rappresentanze delle imprese ritengono "importante che il decreto legge in corso di definizione contenga misure di semplice applicazione, che siano effettivamente efficaci e immediatamente operative, senza prevedere l'emanazione di una regolamentazione secondaria per la piena operatività".

Con riferimento specifico alla liquidità delle imprese, è innanzitutto

"necessaria una proroga delle cosiddette moratorie e che queste possano

esplicare i loro effetti senza soluzione di continuità con le moratorie

in essere. Inoltre, occorre che siano di automatica applicazione, evitando complicazioni burocratiche".

Dal lato dei finanziamenti garantiti, "la prosecuzione della crisi, di particolare profondità soprattutto in alcuni settori economici, rende

ineludibile una proroga delle misure del Dl liquiditá in coerenza con la

proroga dal temporary framework".

Inoltre, spiegano le associazioni, "è essenziale, per scongiurare il

rischio che le imprese vadano in difficoltá, che la durata dei

finanziamenti garantiti venga significativamente prolungata mantenendo

invariato il grado di copertura della garanzia pubblica così da prevedere

incentivi adeguati ad allungare i piani di rimborso. La durata va portata

ad almeno 10 anni, ma va considerato che vi sono settori particolarmente

colpiti che hanno urgente necessità di interventi più incisivi, anche

modificando le regole del temporary framework".

È poi "necessario che le modalità di accesso al Fondo di garanzia Pmi e

alle garanzie Ismea non subiscano delle modifiche almeno fino al 31

dicembre 2021, anche con riferimento alle imprese agricole e a quelle non

rientranti nella definizione europea di piccole e medie imprese".

Secondo le associazioni "andrebbero comunque favorite le operazioni di

rinegoziazione del debito, attraverso idonei strumenti di garanzia offerti dal Fondo di garanzia per le Pmi, Sace ed Ismea". Occorre infine "equiparare le condizioni di accesso alla "Garanzia Italia" a quelle previste per il Fondo di garanzia Pmi e ampliare la possibilità di

accesso alle misure di sostegno alla liquidità anche alle imprese ammesse

a piani di ristrutturazione prima dell'avvio della pandemia e che si sono

trovate in difficoltà a rispettare tali piani a seguito degli effetti

della pandemia".

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(END) Dow Jones Newswires

May 11, 2021 05:00 ET (09:00 GMT)