BRUXELLES (Reuters) - La Commissione europea ha detto che il tetto ai prezzi del petrolio russo imposto dal G7 non è responsabile per la coda di petroliere nel Mar Nero in attesa di attraversare lo Stretto del Bosforo di Istanbul e dirigersi verso il Mediterraneo.

Il numero di navi in coda nel Mar Nero è salito oggi a 20, secondo l'agenzia marittima Tribeca.

Le code hanno coinciso con l'introduzione, questa settimana, di un piano da parte dei Paesi del G7 e dell'Unione europea per impedire agli assicuratori di contribuire all'esportazione di greggio russo via nave, a meno che non venga venduto a un prezzo massimo, nel tentativo di ridurre i ricavi petroliferi di Mosca.

"Questa situazione non è dovuta al tetto massimo del prezzo del petrolio fissato dal G7, in quanto è previsto un periodo di 45 giorni per l'acquisto di greggio russo via mare prima del 5 dicembre", ha detto a Reuters un portavoce della Commissione europea, in un commento inviato via e-mail.

In base al periodo di transizione dello schema del G7, che durerà fino al 19 gennaio, i servizi, come le assicurazioni, possono ancora essere forniti per il greggio russo trasportato via mare acquistato prima del 5 dicembre, anche se è stato acquistato a un prezzo superiore al limite massimo.

Il portavoce della Commissione ha detto che dopo questo periodo di transizione, le autorità turche potranno continuare a verificare le polizze assicurative delle petroliere "esattamente come prima".

"Siamo quindi in contatto con le autorità turche per chiedere chiarimenti e stiamo lavorando per sbloccare la situazione", ha detto il portavoce.

Ieri, respingendo le pressioni dall'estero dovute all'allungamento della coda, l'autorità marittima turca ha detto che continuerà a tenere fuori dalle proprie acque le petroliere che non hanno le lettere di assicurazione appropriate e ha ribadito di aver bisogno di tempo per i controlli.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Stefano Bernabei)