ROMA/MILANO (Reuters) - Il titolo Telecom Italia è arrivato stamani a cedere oltre il 9% su indiscrezioni stampa secondo cui il governo di Mario Draghi sarebbe pronto ad abbandonare il piano dell'esecutivo precedente per creare una rete unica a banda ultralarga.

Il progetto prevedeva la creazione di una rete nazionale attraverso l'unione della rete di Open Fiber e l'intera rete fissa di accesso di Tim per accelerare la diffusione della fibra in tutto il paese e colmare il divario digitale con il resto d'Europa.

Il piano sostenuto dal precedente governo Conte prevedeva che Tim potesse detenere oltre il 50% della rete, se questo fosse stato giustificato dal valore degli asset conferiti nel nuovo operatore, che sarebbe stato aperto ad altri soggetti secondo lo schema del coinvestimento. Cdp avrebbe avuto l'ultima parola sulle decisioni strategiche.

Secondo questo piano, tale operatore avrebbe potuto accedere a miliardi di euro di sovvenzioni dal recovery fund europeo per portare la banda larga in tutto il paese.

Repubblica scrive oggi che l'esecutivo Draghi non sosterrà il progetto caldeggiato dal precedente governo, adducendo tra le motivazioni un avvertimento informale da parte della Commissione Ue che il piano avrebbe ridotto la concorrenza nel mercato wholesale.

Il quotidiano sostiene che l'utilizzo della parola "reti" al plurale nella sezione del Pnrr riguardante la digitalizzazione equivarrebbe di fatto a un cambio di rotta dell'esecutivo.

Tim ha ripetutamente detto che non avrebbe accettato di possedere meno del 50% di qualsiasi entità combinata con Open Fiber, cosa che potrebbe innescare problemi di tipo regolatorio.

Cdp è anche il secondo azionista di Tim e si avvia a prendere il controllo di Open Fiber alla fine di quest'anno, in una mossa vista come un potenziale volano al piano di rete unica.

Tim e il governo non hanno commentato.

"Se confermata, la notizia sarà molto negativa per Tim," scrivono gli analisti di Bestinver in un report, sottolineando come le soluzioni alternative che il governo sta valutando saranno meno vantaggiose per l'azienda delle tlc rispetto alla creazione di una rete unica.

Intorno alle 13 il titolo Telecom Italia cede circa il 6%, registrando la peggior performance sull'indice di blue-chip a Piazza Affari.

Alcuni ministri del governo Draghi avevano pubblicamente sollevato dubbi sul progetto rete unica così come formulato dal precedente governo.

Fonti avevano detto a Reuters che il governo stava elaborando alternative per accelerare il rollout della banda larga, compreso un piano meno ambizioso di fondere Open Fiber con Fibercop, un veicolo controllato da Tim che gestisce la rete secondaria del gruppo che va dagli armadietti stradali alle case, lasciando a Tim la rete primaria -- dalle centrali fino agli armadi.

Questo progetto eviterebbe che l'ex monopolista telefonico abbia una quota di maggioranza nel nuovo player.

Il governo inoltre potrebbe incentivare lo sviluppo di infrastrutture ultra-veloci in Italia anche promuovendo un consorzio di tutti gli operatori presenti sul mercato.

L'idea del consorzio è alternativa al progetto di Vittorio Colao, l'ex numero uno di Vodafone chiamato dal premier Mario Draghi a guidare il ministero dell'Innovazione, che propone di indire micro bandi pubblici per diffondere la banda larga nelle aree grigie, quelle cioè dove è presente solo un operatore.

(Elvira Pollina, Angelo Amante, Giancarlo Navach; tradotto in redazione a Danzica da Michela Piersimoni, in redazione a Roma Francesca Piscioneri, michela.piersimoni@thomsonreuters.com, +48 587696616)