Lo dice l'istituto in una nota in risposta a indiscrezioni stampa, aggiungendo che, anche in tal caso, grazie alle riserve di capitale disponibili, non cambierà la guidance sulla politica di dividendi, sul piano di funding e sui target di capitale.

"Sulla base delle comunicazioni preliminari della Bce il P2R (Pillar 2 Capital Requirement) potrebbe aumentare in misura minima rispetto all'attuale livello di 175 punti base", dice UniCredit.

L'istituto sottolinea che il 'buffer maximum distributable amount' (MDA) a fine settembre "era molto ampio e pari a 635 punti base" e che "non c'è quindi alcun impatto sulle politiche distributive di UniCredit per il 2022 e per il futuro, sul funding plan né sul target di capitale, che rimangono come da guidance".

Alla fine del terzo trimestre UniCredit aveva un Cet1 'fully loaded' del 15,41%, mentre la generazione organica di capitale a livello consolidato ha toccato il record di 158 punti base, pari a circa 5 miliardi di euro escludendo la Russia, ricorda la banca.

Le indiscrezioni riportate da Bloomberg sulla possibile richiesta di un aumento dei requisiti patrimoniali legati ai rischi derivanti dalla guerra in Ucraina e dalla recessione dell'economia ha colpito a Piazza Affari il titolo UniCredit che ha perso fino al 3,6% per poi recuperare terreno.

Alle 16,30 circa segna un calo di circa lo 0,5% a 12,48 euro.

(Andrea Mandalà, editing Gianluca Semeraro)