Il titolo Air Liquide presenta un'interessante configurazione tecnica di consolidamento orizzontale. Teoricamente l'attuale fase di accumulazione darà spazio a un'accelerazione rialzista.
Riassunto
● Secondo le attuali stime degli analisti, il potenziale di progressione dell'Utile Netto per Azione (EPS) per i prossimi anni appare limitato.
Punti forti
● Al netto di interessi, tasse, svalutazioni e ammortamenti, i margini dell'azienda risultano particolarmente elevati.
● Nell'ultimo anno, gli analisti hanno regolarmente rivisto al rialzo le stime sul fatturato della società.
● La maggior parte degli analisti che si occupano del caso raccomandano Buy o Overweight sul titolo.
● La visibilità relativa all'attività del gruppo appare relativamente buona date le stime generalmente concordi tra gli analisti.
Punti deboli
● La società agisce con multipli di utili elevati: 25.54 volte il suo utile netto per azione stimato per l'esercizio in corso.
● Rispetto al valore dei suoi attivi tangibili, la valorizzazione dell'azienda appare relativamente elevata.
● Il livello di valorizzazione dell'azienda è particolarmente elevato se si considerano i flussi di cassa generati dall'attivo.
● L'opinione media del consensus degli analisti che seguono il caso è peggiorata negli ultimi quattro mesi.
L'Air Liquide è uno dei leader mondiali nella produzione di gas industriali e medici. Il fatturato netto è così suddiviso per attività: - produzione di gas industriali e medici (95,5%): ossigeno, azoto, idrogeno, gas sintetizzati. Il Gruppo fornisce anche apparecchiature di controllo e servizi per sistemi di fluidi, gestione di gas e liquidi chimici, servizi di assistenza domiciliare e igiene ospedaliera e attrezzature per sale operatorie. Le vendite nette sono così suddivise per mercato: industrie (75,1%), sanità (15,5%) ed elettronica (9,4%); - altro (4,5%): attività ingegneristiche legate alla costruzione di impianti di produzione di gas e alla fabbricazione di prodotti high-tech. Le vendite nette sono distribuite geograficamente come segue: Francia (12,4%), Europa (25,9%), Stati Uniti (32,3%), Americhe (5,6%), Asia/Pacifico (20%), Africa e Medio Oriente (3,8%).