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Vucic, che si trova in visita di due giorni in Francia, ha detto che lui e il Presidente Emmanuel Macron hanno raggiunto accordi concreti sull'acquisto degli aerei Rafale.
"Il contratto dovrebbe essere firmato nei prossimi due mesi e alla presenza del Presidente francese", ha detto ai giornalisti serbi a Parigi.
L'acquisto dei Rafale dalla Francia segnerebbe un allontanamento dalla Russia come fornitore tradizionale di armi e potrebbe mettere a dura prova i legami politici tra Belgrado e Mosca.
L'anno scorso, Vucic ha dichiarato a Reuters che 12 nuovi jet Rafale potrebbero costare al Paese balcanico circa 3 miliardi di euro (3,26 miliardi di dollari).
La Serbia, candidata ad entrare nell'Unione Europea, ha uno dei più grandi eserciti dei Balcani, che fa ancora affidamento su velivoli di progettazione sovietica, come i jet MiG-29 e le cannoniere elicottero MI-35, oltre a missili e carri armati russi.
Utilizza anche missili antiaerei e droni da combattimento cinesi.
Vucic ha anche detto che la Serbia sta cercando di espandere la cooperazione con Airbus e Thales.
Belgrado ha già acquistato elicotteri H125M e aerei da trasporto C-295 di Airbus per l'esercito e la polizia, missili terra-aria Mistral e radar Thales.
La Serbia rimane militarmente neutrale, ma ha aderito al programma Partnership for Peace della NATO, pensato per i Paesi che non aspirano ad entrare nell'Alleanza transatlantica.
Vucic ha detto che la Serbia cercherà altri fornitori di armi dopo l'introduzione delle sanzioni occidentali contro la Russia per l'invasione dell'Ucraina. L'esercito serbo è ora vagamente modellato sugli standard della NATO e le sue truppe si esercitano spesso con i membri dell'alleanza, compresi gli Stati Uniti.
La Serbia ha ripetutamente condannato l'invasione dell'Ucraina, ma non ha aderito alle sanzioni occidentali contro la Russia.
(1 dollaro = 0,9203 euro) (Servizio di Aleksandar Vasovic; Redazione di Andrew Cawthorne)
