In una lettera congiunta al Primo Ministro Pham Minh Chinh, la Camera di Commercio degli Stati Uniti, la Camera di Commercio Americana di Hanoi e l'Asia Internet Coalition hanno affermato che il nuovo regolamento renderebbe impossibile per le aziende valutare accuratamente il costo di fare affari in Vietnam.

"La formulazione di alcuni articoli/clausole... è ambigua e crea incertezza sulle azioni di conformità necessarie", si legge nella lettera.

Le associazioni imprenditoriali hanno chiesto nella lettera che il Governo fornisca una guida più dettagliata sull'interpretazione del regolamento.

Le nuove regole, annunciate il mese scorso, dovrebbero entrare in vigore il 1° ottobre e si applicano alle aziende tecnologiche, agli operatori di telecomunicazioni e ai fornitori di archiviazione dati.

Una volta attuate le regole, le aziende dovranno conservare i dati personali nel Paese per almeno due anni e creare un archivio dati locale e un ufficio di rappresentanza entro un anno.

Il Vietnam è gestito dal Partito Comunista, che mantiene una stretta censura sui media e tollera poco il dissenso.

Negli ultimi anni ha inasprito le regole di internet, culminando in una legge sulla cybersicurezza entrata in vigore nel 2019 e in linee guida nazionali sul comportamento dei social media introdotte nel giugno dello scorso anno.

Il Ministero degli Esteri del Vietnam non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento.

Anche due aziende tecnologiche contattate da Reuters, Google di Alphabet Inc. e Meta, non hanno risposto immediatamente.