La dichiarazione è stata firmata da 35 nazioni in occasione di una conferenza ospitata dalla Gran Bretagna e dalla Francia per affrontare la crescente disponibilità e l'uso di software di spionaggio utilizzati per ascoltare le telefonate, rubare foto e azionare a distanza telecamere e microfoni.

L'accordo afferma che il mercato dello spyware in rapida crescita solleva preoccupazioni per il suo impatto sulla sicurezza nazionale e sui diritti umani, oltre ad ampliare il "potenziale bacino di attori statali e non statali con accesso" a potenti strumenti di spionaggio.

La dichiarazione invita i firmatari a utilizzare gli strumenti in modo legale e responsabile, a usarli con precisione, a introdurre una maggiore sorveglianza e a creare maggiore trasparenza con i fornitori di spyware commerciali.

I firmatari hanno avvertito che l'assenza di controlli più severi su tali software aumenta il rischio che attori in malafede svolgano attività di spionaggio.

Gli strumenti di spyware possono essere utilizzati anche da hacker a pagamento che conducono campagne di hacking mercenario per conto di clienti commerciali.

Le aziende produttrici di spyware spesso affermano che i loro prodotti sono destinati all'uso da parte dei governi per la sicurezza nazionale, ma nell'ultimo decennio si è scoperto che la tecnologia è stata ripetutamente utilizzata per violare i telefoni della società civile, dell'opposizione politica e dei giornalisti.

L'industria ha affrontato un esame crescente da quando il software di spionaggio Pegasus dell'azienda israeliana NSO è stato trovato nei telefoni di diverse persone in tutto il mondo, compresi i difensori dei diritti umani.

Lunedì gli Stati Uniti hanno annunciato una nuova politica di restrizione dei visti per coloro che, secondo loro, stavano abusando di spyware commerciali.