La piattaforma precedentemente nota come Twitter non ha fornito dettagli sulle rimozioni, ma ha dichiarato di non essere d'accordo con l'azione e che la mossa equivale a limitare la libertà di espressione.

L'azione pone nuovamente sotto i riflettori le difficoltà affrontate dai giganti tecnologici stranieri che operano in India sotto il governo del Primo Ministro Narendra Modi, che ha spesso criticato Google, Facebook e Twitter per non aver fatto abbastanza per affrontare quelli che definisce contenuti falsi o 'anti-indiani'.

X ha dichiarato che la sua posizione sulla questione è coerente con la sua sfida legale in corso contro gli ordini di blocco dei contenuti del governo indiano.

"Tratterremo questi account e post solo in India; tuttavia, non siamo d'accordo con queste azioni e sosteniamo che la libertà di espressione dovrebbe estendersi a questi post", ha dichiarato il Global Government Affairs di X in un post, senza nominare gli account.

La dichiarazione arriva dopo una settimana di proteste da parte di migliaia di agricoltori indiani che si sono accampati a 200 km (125 miglia) a nord di Delhi, dopo che la polizia ha bloccato la loro marcia verso la capitale e ha sparato gas lacrimogeni contro la folla che cercava di avanzare.

Il quotidiano nazionale Hindustan Times ha riferito che gli ordini di blocco 'di emergenza' emessi la scorsa settimana dal Governo coprono i conti di alcuni gruppi di agricoltori e sostenitori.

I ministeri degli Affari Interni e della Tecnologia dell'Informazione non hanno risposto immediatamente alle richieste di commento.

Global Government Affairs di X ha dichiarato che le restrizioni legali non le consentono di pubblicare gli ordini governativi, ma la piattaforma vuole mantenere la trasparenza.

"Questa mancanza di divulgazione può portare a una mancanza di responsabilità e a un processo decisionale arbitrario", ha affermato.