Amundi batte le aspettative nel 1° trimestre, grazie all'aumento degli asset in gestione in Asia
26 aprile 2024 alle 07:35
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Amundi ha registrato venerdì afflussi trimestrali superiori alle attese, con una forte attività in Asia e l'appetito degli investitori per gli asset resistenti al rischio che hanno sostenuto la crescita degli asset in gestione.
Il patrimonio totale in gestione del gruppo nel primo trimestre è aumentato di 16,6 miliardi di euro nel periodo, portando il totale a 2.116 miliardi di euro, un nuovo record secondo il gruppo.
Su un anno, le attività in gestione sono aumentate del 9,4%.
Gli analisti si aspettavano un aumento di 4,6 miliardi di euro, secondo il consensus di Visible Alpha citato in una nota di RBC (Royal Bank of Canada).
Valérie Baudson, Amministratore Delegato di Amundi, ha dichiarato in una conference call con i giornalisti che "ciò che caratterizza questo afflusso è che è molto diversificato", evidenziando la richiesta da parte di privati e clienti istituzionali di investimenti più sicuri, come i prodotti di tesoreria, ma anche di attività a medio e lungo termine tramite fondi negoziati in borsa (ETF).
Il principale gestore patrimoniale europeo, controllato da Crédit Agricole, ha anche registrato un aumento del 5,9% dell'utile netto rettificato, a 318 milioni di euro, al di sopra della previsione media degli analisti, pari a 312 milioni di euro, secondo il consensus elaborato da Amundi.
(Scritto da Augustin Turpin con Mathieu Rosemain, a cura di Blandine Hénault)
Amundi figura tra le principali società di gestione patrimoniale del mondo. Il gruppo effettua una gestione attiva di azioni, obbligazioni e rendimenti. Esegue anche la gestione passiva di fondi indicizzati, nonché la gestione di attività non liquide (attività immobiliari e debiti privati). Alla fine del 2023, Amundi aveva in gestione oltre 2.037 miliardi di euro, distribuiti principalmente tra le seguenti tipologie di clienti: reti di partner e distributori terzi (30%), clienti istituzionali e piani di risparmio dei dipendenti (28,1%) e assicuratori (21%).