Questa rappresenta la seconda accusa da parte della Ue contro Apple, dopo che l'anno scorso i regolatori europei hanno accusato l'azienda di aver manipolato la concorrenza nel mercato dello streaming musicale a seguito di una denuncia da parte di Spotify.

La Commissione europea ha detto di aver inviato un documento ad Apple, dettagliando come l'azienda abbia abusato della sua posizione dominante nei mercati dei pagamenti mobili sui dispositivi iOS.

La Commissione ha detto che le pratiche anticoncorrenziali di Apple risalgono al 2015, quando Apple Pay è stato lanciato.

"Abbiamo indicazioni che Apple ha limitato l'accesso di terzi alla tecnologia di base necessaria per sviluppare soluzioni rivali di pagamento mobile sui dispositivi Apple", la commissaria europea alla concorrenza, Margrethe Vestager, in una dichiarazione.

"Nella nostra dichiarazione di obiezioni, abbiamo riscontrato in via preliminare che Apple potrebbe aver limitato la concorrenza, a vantaggio della propria soluzione Apple Pay", ha detto Vestager.

Apple, che potrebbe incorrere in una multa per un massimo del 10% del suo fatturato globale o 36,6 miliardi di dollari sulla base delle entrate dello scorso anno, anche se le sanzioni europee raramente raggiungono il tetto massimo, ha detto che continuerà a impegnarsi con la Commissione.

"Apple Pay è solo una delle tante opzioni disponibili per i consumatori europei per eseguire i pagamenti, e ha garantito la parità di accesso all'Nfc, impostando al contempo standard avanzati del settore per la privacy e la sicurezza", ha detto la società in un comunicato.

I titoli Apple quotati a Francoforte hanno perso terreno dopo la notizia e sono in ribasso dello 0,8%.

Apple Pay è utilizzato da più di 2.500 banche in Europa e oltre 250 fintech e banche concorrenti. Il chip Nfc permette i pagamenti tap-and-go su iPhone e iPad.

Vestager ha respinto le argomentazioni dell'azienda sulla sicurezza.

"La nostra indagine fino ad oggi non ha rivelato alcuna prova che indichi un rischio per la sicurezza così elevato. Al contrario, le prove del nostro dossier indicano che la condotta di Apple non può essere giustificata da timori di sicurezza", ha detto Vestager durante una conferenza stampa.

Apple può chiedere un'udienza a porte chiuse per discutere il caso e può anche inviare una risposta scritta prima che la Commissione arrivi a una decisione, cosa che potrebbe richiedere un anno o più.

La Ue è pronta a implementare nuove norme tecnologiche l'anno prossimo, chiamate Digital Markets Act, che obbligheranno Apple ad aprire il suo ecosistema chiuso o dovrà affrontare multe fino al 10% del suo fatturato globale.

La decisione della Commissione di inviare il comunicato di obiezioni ad Apple ha confermato quanto riportato da Reuters nell'ottobre dello scorso anno.

(Tradotto da Alice Schillaci, editing Stefano Bernabei)