DETROIT (Reuters) - Lamborghini pensa di investire 1,5 miliardi di dollari per la produzione di una gamma ibrida gas-elettrica entro il 2024, ma il primo modello completamente elettrico comparirà solo nella seconda metà del decennio, secondo l'AD Stephan Winkelmann.

La casa automobilistica del gruppo Volkswagen - così come altri marchi del ristretto mercato delle auto sportive di alta gamma come FERRARI, ASTON MARTIN LAGONDA e McLaren - sta faticando a convertire la propria produzione all'elettrico senza che questo danneggi le performance necessarie alla vendita dei modelli e al loro prezzo di fascia alta.

Il piano di Lamborghini è di convertire i propri modelli, le sportive Huracan e Aventador e il Suv Urus, ad un'alimentazione ibrida benzina-elettrica entro la fine del 2024, ha detto Winkelmann ai giornalisti durante un briefing video in attesa dell'annuncio nella giornata di oggi.

Nella seconda metà del decennio, Lamborghini intende lanciare un nuovo modello, completamente elettrico, con ogni probabilità a quattro posti, ha aggiunto il manager. Il progetto di quel modello non è stato ancora deciso, ha spiegato il Ceo, ma "in termini di design, la macchina più sexy è quella a due porte".

Queste tempistiche lascerebbero Lamborghini indietro rispetto a Ferrari, che ha garantito un modello completamente elettrico entro il 2025.

In tutto il mondo i governi hanno iniziato a proporre scadenze come quella del 2030 per l'eliminazione dei veicoli con motore a scoppio alimentato a combustibile, in modo da raggiungere gli obiettivi climatici.

Per i produttori di auto ad alte performance, abbandonare la combustione interna costituisce sia una sfida tecnica che una emotiva. Il ruggito del motore a 12 cilindri è una delle caratteristiche del brand Lamborghini, quanto il design aggressivo e avveniristico delle sue vetture e il logo con il toro.

Da un punto di vista tecnico, le batterie agli ioni di litio non possono funzionare a lungo al massimo della velocità su un tracciato.

"Dobbiamo definire che cosa significherà la competitività sportiva nella nuova era", ha detto Wilkelmann. "La portata è la prima priorità. È un qualcosa su cui dobbiamo ancora lavorare".

(Tradotto da Luca Fratangelo in redazione a Danzica, in redazione a Roma Francesca Piscioneri)