MILANO (awp/ats/ans) - Saranno ancora i tassi a dominare l'attenzione dei mercati in una settimana non particolarmente ricca di dati macroeconomici. Il focus si concentrerà quindi sui discorsi dei banchieri centrali membri della Federal Reserve e della Banca centrale europea (Bce) per interpretare i segnali sull'avvio del programma di riduzione dei tassi.

Il clima della prossima settimana sarà determinato, almeno all'inizio, dall'intervista che il governatore della Fed Jerome Powell terrà domenica alle tv americane, dalla quale si potrà verificare se verranno modificati i toni rispetto a quelli usati nell'ultima riunione dopo i dati sul mercato del lavoro che hanno nettamente sorpreso al rialzo, sottolineano gli analisti di Market strategy di Banca Monte dei Paschi di Siena.

Tra i dati macro di maggiore interesse sono attesi l'indice Ism servizi dagli Usa lunedì, all'interno del quale andrà monitorata la componente occupazione che, nell'ultima pubblicazione, era crollata ai minimi dal 2020.

Dalla Cina, alla vigilia dell'inizio dei festeggiamenti per il Capodanno cinese (con i listini locali che saranno chiusi da venerdì) arriverà invece il dato sull'inflazione che dovrebbe confermare l'attuale fase di deflazione.

Attenzione nell'ultima giornata della settimana anche all'inflazione tedesca.

Sul fronte banche centrali, sono in programma le riunioni di diversi Istituti (India, Messico e Polonia) tra le quali spicca quella dell'istituto centrale australiano di martedì, alla luce del marcato rallentamento dell'inflazione registrato in gennaio.

Ingente anche il flusso di emissioni in arrivo dagli Stati Uniti, con il Tesoro che emetterà titoli a medio-lungo termine per 121 miliardi di dollari.

Giunte ormai al termine la stagione delle trimestrali negli Usa, almeno per i gruppi di maggior interesse, in Europa la sessione prosegue invece con intensità con la pubblicazione dei conti delle principali banche italiane e di alcuni colossi dell'energia.