LONDRA (awp/ats/ans) - E' già tempo di aggiustare il portafoglio guardando al 2023 per Barclays che avverte, "non siamo ancora fuori pericolo" tra rischi geopolitici e incertezza finanziaria. Tra i driver del mercato la banca d'affari vede sorpassati "aumenti dei tassi e forza del dollaro ma il loro impatto sulla crescita deve ancora concretizzarsi.

La recessione sarà il costo della riduzione dell'inflazione, con crepe nel credito, alloggi e criptovalute che minacciano la stabilità finanziaria. Ci aspettiamo solo un modesto allentamento dell'influenza politica entro il prossimo anno e non un grande miglioramento in Ucraina o Cina. Le prospettive sono cupe e un atterraggio duro non è scontato; tuttavia, la storia mostra che le azioni possono riprendersi anche quando la crescita è debole".

Se bisogna scegliere un'area su cui puntare Barclays sceglie l'Europa: "deve affrontare più sfide degli Stati Uniti ma, a nostro avviso, ha la valutazione e il posizionamento dalla sua parte", in particolare guarda ai listini di Londra e Parigi. Tra i settori "i 'ciclici' hanno recentemente superato il PMI e dovranno assorbire i tagli agli utili. Ma la valutazione e il posizionamento sostengono una performance migliore rispetto al 2022".