BioMark Diagnostics Inc. annuncia che BioMark e la Icahn School of Medicine at Mount Sinai di New York ("Icahn Mount Sinai") hanno stipulato un accordo di ricerca collaborativa per lavorare insieme su studi clinici relativi alla diagnosi precoce del cancro al polmone per la popolazione a rischio, utilizzando una serie di biomarcatori plasmatici proprietari e algoritmi di apprendimento automatico scoperti e sviluppati da BioMark. L'Icahn Mount Sinai e BioMark hanno concordato di esplorare molteplici aree di collaborazione, in quanto condividono un interesse reciproco nella ricerca, nello sviluppo e nella commercializzazione di un test "multiomico" integrativo per la diagnosi precoce e la gestione del cancro, in seguito all'esito positivo di questo studio. La partnership mira anche a sviluppare un test diagnostico per determinare il sottotipo e lo stadio del cancro al polmone utilizzando le CTC (esosomi) e la metabolomica.

Il primo studio clinico retrospettivo di prova del principio, condotto con l'Icahn Mount Sinai, prevede una convalida analitica dei test di screening multianalitici metabolici basati sul sangue di BioMark per la diagnosi precoce del cancro al polmone. La coorte retrospettiva ampliata, che ora conta oltre 1400 campioni, sarà utilizzata non solo per convalidare le prestazioni del pannello di biomarcatori metabolici per la diagnosi precoce del cancro al polmone, ma anche per valutare la sua capacità di differenziare il cancro al polmone da altre condizioni mediche. Questa iniziativa fa parte dello sforzo di BioMark di commercializzare negli Stati Uniti la sua tecnologia di biopsia liquida che sfrutta i più recenti progressi della metabolomica e degli algoritmi di apprendimento automatico.

Il test sviluppato grazie a questa collaborazione dinamica offrirebbe l'opportunità di sottoporre a screening quasi 16 milioni di persone idonee allo screening del cancro al polmone secondo le attuali linee guida statunitensi. Tuttavia, l'attuale tasso di penetrazione dello screening del cancro al polmone a livello nazionale è ancora inferiore al 6% e potrebbe quindi essere migliorato in modo significativo con uno screening del cancro basato sul sangue ampiamente accessibile.