Dagli snack indiani fritti alle prelibatezze dolciarie locali, il produttore di snack indiano a conduzione familiare Haldiram's è da tempo uno dei marchi alimentari più popolari del Paese. Ora, investitori stranieri come Blackstone e Abu Dhabi Investment Authority ne vogliono una grossa fetta.

L'anno scorso Haldiram's era anche un obiettivo di acquisizione per il Gruppo Tata, uno dei maggiori conglomerati indiani.

Ecco alcuni fatti sul popolare marchio indiano:

* Haldiram's ha iniziato nel 1937 da un "piccolo negozio" a Bikaner, nello Stato desertico occidentale del Rajasthan. In seguito si è espanso a New Delhi nel 1983.

* Il sito web dell'azienda dice che ha 1.000 distributori e che i suoi prodotti sono disponibili in 7 milioni di punti vendita. Esporta anche in molti Paesi stranieri, tra cui Giappone, Russia, Regno Unito e Australia.

* Uno dei suoi snack più popolari è il "bhujia", un croccante snack indiano fritto a base di farina, erbe e spezie, venduto a partire da 10 rupie (12 centesimi di dollaro) nei negozi "mom-and-pop". Haldiram's lo definisce "uno snack indiano irresistibile", in grado di "conquistare le papille gustative".

* Haldiram's ha iniziato ad esportare prodotti nel 1993. Gli Stati Uniti sono stati il suo primo mercato, dove ha iniziato con 15 prodotti salati, e successivamente, nel 2016, ha aperto il suo primo stabilimento all'estero nel Regno Unito.

* Oltre agli snack, Haldiram's vende anche cibi pronti e surgelati, come curry indiani e riso. Gestisce anche più di 150 ristoranti che vendono cibo indiano in stile street, oltre alla cucina cinese e occidentale.

* L'anno scorso, durante le trattative con Tata, Haldiram's cercava una valutazione di 10 miliardi di dollari. Reuters ha precedentemente riportato che il fatturato annuale di Haldiram è di circa 1,5 miliardi di dollari.

* Haldiram's detiene quasi una quota del 13% del mercato indiano degli snack salati, pari a 6,2 miliardi di dollari, secondo le stime di Euromonitor International.

(1 dollaro = 83,5200 rupie indiane) (Servizio di M. Sriram; Redazione di Aditya Kalra e Sonali Paul)