VIENNA/FRANCOFORTE, (Reuters) - L'istituto austriaco Raiffeisen Bank International (Rbi) sta valutando di abbandonare le attività del gruppo in Russia.

Lo hanno riferito a Reuters due fonti a conoscenza della situazione.

Si tratterebbe della prima banca europea a uscire dal paese in seguito all'invasione dell'Ucraina.

Una decisione simile, che potrebbe vedere una delle maggiori banche dell'Europa centrale e orientale uscire da Russia e Ucraina, non è imminente, ma potrebbe scattare se le attività del gruppo nei due paesi richiederanno ulteriore liquidità o capitale, secondo una delle fonti.

Rbi - la decima banca in Russia in termini di asset - opera nel paese dal crollo dell'Unione Sovietica 30 anni fa e le attività del gruppo nella regione hanno contribuito lo scorso anno per circa un terzo agli utili netti dell'istituto, pari a 1,5 miliardi di euro.

Il contingency plan illustra come alcuni gruppi stranieri con attività in Russia stanno reagendo alle ingenti sanzioni imposte contro Mosca da parte dell'Occidente, oltre al conseguente nervosismo nei mercati russi. Importanti major come BP e Shell figurano tra le aziende intenzionate a ridurre i loro legami con la Russia.

La Russia ha definito la manovra in Ucraina come "un'operazione speciale", senza l'obiettivo di occupare il territorio ucraino, ma di demilitarizzare la nazione confinante e catturare individui considerati come pericolosi nazionalisti.

Una seconda fonte ha detto che Rbi potrebbe uscire da Russia e Ucraina attraverso cessioni ad altra entità, senza fornire ulteriori dettagli. Tra le opzioni in considerazione figura anche una temporanea sospensione delle attività, ha aggiunto la fonte.

Il primo ministro russo Mikhail Mishustin ha detto che Mosca limiterà temporaneamente gli investitori esteri che tenteranno di liberarsi dei propri asset russi, complicando ogni tentativo di abbandonare le loro attività nel paese.

Un portavoce di Rbi a Vienna non ha commentato.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Gianluca Semeraro)