Chimeric Therapeutics ha annunciato il completamento con successo del dosaggio previsto della terza coorte di pazienti (n=3) nello studio di Fase 1 di escalation della dose che valuta la sicurezza e la dose massima tollerata della terapia cellulare CHM 1101 (CLTX CAR T) di Chimeric, in pazienti con glioblastoma (GBM) ricorrente o progressivo. Lo studio clinico di Fase 1A CHM 1101 si sta svolgendo presso City of Hope, una delle più grandi organizzazioni di ricerca e trattamento del cancro negli Stati Uniti. Chimeric Therapeutics ha concesso in licenza a City of Hope i diritti esclusivi globali sulla proprietà intellettuale delle cellule CAR-T alla clorotossina.

Behnam Badie, D.M., Capo della Divisione di Neurochirurgia della City of Hope, è il ricercatore principale dello studio. Lo studio di Fase 1A mira ad arruolare 18-36 pazienti con GBM MMP2+ ricorrente o progressivo, attraverso 4 livelli di dose. Gli obiettivi dello studio sono di valutare la sicurezza e l'efficacia di CLTX CAR T e di stabilire il dosaggio raccomandato per uno studio di Fase 2.

I pazienti (n=3) di questo terzo livello di dose hanno ricevuto una dose totale di 240 X 106 cellule CHM 1101 (CLTX CAR T) attraverso la doppia via di somministrazione intratumorale e intraventricolare. Una volta che l'ultimo paziente valutabile di questa terza coorte di dosi avrà completato con successo il periodo di 28 DLT, lo studio potrà passare al reclutamento di pazienti al quarto e ultimo livello di dose previsto di 440 X 106 cellule CHM 1101 (CLTX CAR T) attraverso una doppia via di somministrazione (intratumorale e intraventricolare intracranica). CHM 1101, la CLorotossina CAR T di Chimeric (CLTX CAR T) è una terapia CAR T prima nella classe che ha il potenziale di rispondere all'elevata necessità medica insoddisfatta dei pazienti con glioblastoma ricorrente/progressivo.

CHM 1101 utilizza in modo unico la clorotossina (CLTX), un peptide derivato dalla tossina dello scorpione, come componente di bersaglio tumorale del recettore dell'antigene chimerico (CAR), che ha dimostrato in modelli preclinici di legarsi in modo più ampio e specifico alle cellule del GBM rispetto ad altri domini di bersaglio, come EGFR, HER-2 o IL-13. Nei modelli preclinici, CHM 1101 ha dimostrato anche una potente attività antitumorale contro il glioblastoma, senza mostrare alcun riconoscimento off-tumor di cellule/tessuti umani normali, a sostegno di un profilo di sicurezza ed efficacia potenzialmente ottimale.