FRIBURGO (awp/ats) - La flessione del mercato nel settore dei semiconduttori sta creando difficoltà a Comet, azienda friburghese che produce componenti e sistemi nei campi dei raggi x, delle radiofrequenze e dei fasci di elettroni: la società ha deciso di introdurre il lavoro ridotto per 150 dipendenti attivi nella sede di Flamatt (FR).

Il provvedimento scatterà il 14 agosto e durerà sino alla fine dell'anno, hanno indicato oggi in una teleconferenza i vertici aziendali. L'approccio scelto - quello cioè di non ridurre l'organico - punta a garantire la disponibilità di manodopera non appena la domanda aumenterà di nuovo.

La dirigenza ritiene infatti che le prospettive a lungo termine siano intatte, malgrado i problemi dell'esercizio in corso. A partire dal prossimo semestre, il settore dei semiconduttori dovrebbe riprendersi, ha affermato il Ceo Stephan Haferl.

Stando ai dati diffusi oggi nella prima parte del 2023 il fatturato di Comet è diminuito (su base annua) del 23%, attestandosi a 207 milioni di franchi. L'utile operativo Ebitda (cioè prima di interessi, imposte, svalutazioni e ammortamenti) si è contratto del 62% a 14 milioni, con il relativo margine che è sceso dal 6,9% al 14,1%.

Le novità odierne non sono state apprezzate in borsa: a metà pomeriggio il titolo Comet perdeva oltre il 2%. La performance dall'inizio del 2023 rimane però positiva, pari al 16%, e l'azione si presenta ancora più dinamica se osservata su un periodo di 12 mesi (+28%) o nell'arco di tre anni (+54%).

Il gruppo è stato fondato nel 1948 a Berna con il nome di Gesellschaft für elektronische Röhren AG dall'imprenditore Gerhard Steck: l'industria rispondeva alla marcata penuria di tubi a raggi X che sussisteva dopo la fine della seconda guerra mondiale. Oggi Comet ha sede a Flamatt ed è una realtà che alla fine del 2022 dava lavoro a 1700 persone, 650 delle quali in Svizzera.