I risultati mostrano una crescita del fatturato del 9% per il primo semestre del 2023. Il fenomeno è in continuo rallentamento, quindi non sarebbe realistico aspettarsi un raddoppio del fatturato ogni due anni, come avveniva agli inizi della storia di questa azienda.

Tuttavia, la svolta è notevole negli Stati Uniti, dove le vendite sono aumentate del 32% in dollari costanti, cioè considerando gli aggiustamenti dovuti all'inflazione. I margini, invece, restano sotto pressione: l'utile ante imposte è sceso del 92% rispetto al primo semestre dell'anno precedente.

Tra il 2015 e il 2018, il fatto che il gin ritornasse di moda non ha deliziato solo gli appassionati del genere. Anche gli azionisti di Fevertree sono stati inebriati da una valutazione di borsa quintuplicata in tre anni. Dopo il picco dell'estate 2018, tuttavia, le delusioni si sono moltiplicate.

Inizialmente, il modello di azienda a bassissima intensità di capitale - in cui la produzione era gestita da terzi - aveva tutto per piacere. Ma l'equilibrio di potere è cambiato durante il picco inflazionistico: i subappaltatori hanno alzato i prezzi e da un giorno all'altro Fevertree si è trovata ad affrontare una riduzione incontrollabile dei propri margini.

Il mercato britannico, ormai saturo, non offriva più prospettive di crescita. Il marchio doveva quindi espandersi in Europa e negli Stati Uniti. In linea di massima, e allo stato attuale delle cose, ciascuna di queste tre regioni rappresenta circa un terzo delle vendite totali.

Il management continua a esortare alla pazienza. Non è facile - o è addirittura impossibile - far coesistere l'espansione internazionale con i livelli di redditività record del passato. Oltre all'aumento dei costi, che riduce i margini, la generazione di cash flow sta soffrendo a causa dei continui investimenti nel capitale circolante.

L'anno scorso, quando le valutazioni sono scese a meno di tre volte il fatturato e a venti volte l'EBITDA, alcuni membri del management hanno colto l'opportunità per acquistare azioni sul mercato. Con il senno di poi, il tempismo è stato piuttosto buono in quell'occasione.

Quattro anni prima, Fevertree era quotata a diciotto volte il fatturato e a oltre sessanta volte l'EBITDA.