ROMA (MF-DJ)--"La nuova organizzazione, decisa in un anno in cui il mondo è cambiato, ci aiuterà a implementare la nostra strategia e a raggiungere tutti gli obiettivi finanziari del 2021, che abbiamo confermato. Ma le sue linee guida saranno utili anche per il prossimo ciclo strategico, che sarà tracciato nel piano 2022-2024".

Lo afferma in un'intervista a Repubblica Philippe Donnet, amministratore delegato di Generali, dopo che il cda ha approvato all'unanimità la riorganizzazione della struttura da lui voluta. Ora Donnet ha "più leve in mano: abbiamo semplificato il processo decisionale per renderlo più veloce e più snello, ma il mio stile è l'esatto contrario dell'uomo solo al comando. Giocavo a rugby, credo solo nella forza della squadra. Le persone che abbiamo scelto sono interne al gruppo e scelte in funzione di quello che hanno fatto con noi".

"Intanto già confermare gli obiettivi finanziari del piano 2021, alla luce di quanto è successo, è molto ambizioso. In quanto ai tre punti di principale cambiamento il primo è l'integrazione della gestione degli investimenti con l'attività assicurativa: l'assicurazione Vita è il nostro mestiere più importante e farlo con i tassi così bassi e così a lungo è una sfida importante. Per questo e per rendere il business Vita sostenibile anche nei prossimi decenni, bisogna guardare simultaneamente passività e investimenti. Accanto a questo abbiamo deciso di far crescere il nostro asset management e renderlo più centrale. Infine acceleriamo, come è ovvio in questa fase, sulla trasformazione digitale", spiega.

Generali uscira' dal mondo post-Covid "innanzitutto con un modello di distribuzione che abbiamo adottato prima di tutti e che viene clamorosamente confermato: serve la distribuzione fisica e capillare, grazie agli agenti, ma sostenuta da strumenti digitali". Sui rami di business "abbiamo cominciato a cambiare il Vita prima di tutti. Non è più un business di gestione separata e garanzie, ma vendita di protezione per i clienti, con una parte di garanzia di capitale, di protezione per morte e invalidità, e prodotti di investimento come le polizze unit linked. Ormai puntiamo tutto sui prodotti ibridi. Per il Danni, non c'è grande cambiamento a parte il bisogno più forte di prima di protezione".

"Dieci anni fa non avevamo la miglior solidità patrimoniale tra i concorrenti e adesso invece sì. E questo, assieme ai flussi di cassa, è la migliore garanzia per i dividendi. Quindi anche nel prossimo ciclo saremo in grado di pagare un dividendo attraente per i nostri azionisti. Conosco famiglie che vivono grazie alle nostre cedole: sono soldi che vanno alle persone, non solo ai grandi fondi", sottolinea.

Intanto, per motivi prudenziali, l'Ivass vi ha permesso di pagare solo un acconto sul dividendo relativo al 2019 ma Donnet assicura: "avevamo detto che avremmo pagato in tre anni 4,5-5 miliardi di dividendi e l'impegno sarà rispettato. Quello che non è stato pagato nel 2020 è già di proprietà degli azionisti e sarà pagato entro fine piano 2019-2021. Ovviamente ci atterremo alle indicazioni del regolatore" e verra' pagato non appena ci verra' consentito.

Tra circa un anno scade il suo secondo mandato da a.d. ma per Donnet "quello che conta non è il mio futuro, ma quello di Generali che compie adesso 190 anni e dovrà navigare al meglio per altri 190. Noi proponiamo la strategia al cda. I consiglieri non sono sempre d'accordo e ovviamente c'è dialettica. Ma in consiglio non vedo soci, bensì rappresentanti della totalità degli azionisti e degli investitori. E a parlare sono i risultati e i piani approvati dal cda e sempre rispettati", conclude.

pev

(END) Dow Jones Newswires

January 29, 2021 02:58 ET (07:58 GMT)